Internet e figli: come navigare sicuri

Come affrontare il problema della navigazione in Internet dei propri figli? Che significato ha la parola sicurezza? Per qualcuno si tratta di controllo, cioè di usare programmi che blocchino l'accesso, ma dalle ricerche emerge che l'accompagnamento è la mossa vincente.

Internet e figli: come navigare sicuri

La navigazione sicura su Internet da parte dei propri figli è una delle preoccupazioni contemporanee più diffuse tra i genitori.

La paura viene esercitata su più fronti: scarso tempo da dedicare, la certezza che i nativi digitali siano più abili nell'uso delle Nuove Tecnologie e la vastità di Internet a portata di mano sulle sfuggevoli tecnologie mobile. Come affrontare il problema?


Navigazione sicura?

Cosa s'intende per navigazione sicura su Internet? Figli e genitori non sembrano concordare sull'argomento. Le attività pericolose sono anche riconosciute come tali, ma la loro frequenza è oggetto di fraintendimento.

Potrà stupirvi, ma i genitori sembrano sottostimare la pericolosità della navigazione su Internet da parte dei loro figli. In questa ricerca si parla di soggetti non patologici, quindi non di dipendenza da internet.

Uno studio del 2008 dell'Università di Singapore (che riprende e approfondisce i risultati di uno studio europeo precedente) ha messo a confronto una serie di interviste di figli e dei corrispettivi genitori. I risultati mostrano chiaramente che gli adulti:

  • sottostimano il tempo speso dai ragazzi su internet; il gap è di diverse ore;
  • sottostimano anche le visite a siti inappropriati come quelli pornografici;
  • sovrastimano l'effetto del loro controllo
  • sovrastimano il tempo speso a parlare con i figli della navigazione e dei rischi connessi.

 

Quali sono le opportunità e rischi per i giovani su internet?

 

Controllo o monitoraggio?

Nel difendere i figli dai pericoli della navigazione su Internet la maggior parte dei genitori si trova d'accordo sull'importanza del controllo. Ma cos'è il controllo?

In generale si associa all'uso di programmi di vario tipo che impediscono al minore o al figlio di accedere a determinati tipi di contenuti. Sorgono immediatamente due problemi.

Il primo riguarda la scarsa confidenza di alcuni genitori con il computer e il sospetto che i propri figli ne sappiano di più con una conseguente sensazione di poca utilità. L'altro problema è che il controllo o "parental control" è molto poco efficace rispetto al monitoraggio o "parental monitoring".

L'attività di monitoraggio è incentrata sul ruolo educativo del genitore che accompagna il figlio nella navigazione per aiutarlo a gestire i contenuti e non tanto la tecnologia.

Ciò che i ragazzi devono assorbire dall'adulto è l'accortezza con cui accostarsi ai siti e lo spirito critico con cui accogliere contenuti e amicizie in Rete. Ciò richiede una figura di accompagnamento e non un blocco alla Rete.

 

Consigli pratici

I consigli in questo caso sono sempre pochi e dovrebbero essere sempre in linea con l'età dei proprio figli.

Se con i bambini è indicato riflettere se è il momento giusto per comprargli telefono o computer che gli permettano un accesso autonomo, la via del proibizionismo è poco utile nell'adolescenza. 

Adolescenti e preadolescenti dovrebbero essere aiutati a comprendere la portata delle loro azioni che vanno ben oltre lo schermo e l'importanza di non dare a tutti il pieno accesso alla loro vita.