Se i figli non vanno via da casa?

Andar via da casa dei genitori sembra un fenomeno non più così scontato di questi tempi, sarebbero sempre di più coloro che, per necessità o per scelta, continuano a vivere con la propria famiglia d’origine o vi fanno ritorno dopo fallimenti affettivi o lavorativi; un vero e proprio “controesodo” dalle implicazioni sociali e psicologiche non scontate. Se i figli non vanno via da casa come si ristruttura la famiglia?

Se i figli non vanno via da casa?

Molti di coloro che si trovano oggi nella seconda metà della vita sono figli di quella cultura del ’68 che, più o meno tangenzialmente, ha influenzato la gioventù di molti a quell’epoca orientando ideologicamente uno scontro che prima ancora che politico o culturale era generazionale. Andar via di casa, prendere le distanze dalla famiglia d’origine era un atto di rivendicazione e di ricerca della propria identità in quello che allora appariva un mondo che, nel bene o nel male, non accettava compromessi o vie di mezzo. Che penseranno oggi, molti di loro, divenuti genitori a loro volta, nel constatare che, contro qualunque apparentemente incontestabile “legge di natura”, i propri figli non vanno via di casa ma, anzi, tendono a permanervi sempre più a lungo?

 

Un film sui figli che non vanno via di casa

Un film francese intitolato “Tanguy” (Étienne Chatiliez, 2001), dal nome del suo improbabile protagonista, racconta in toni grotteschi e paradossali il dramma familiare di due genitori esasperati dalla testarda resistenza del loro figlio, perennemente in procinto di terminare gli studi universitari, ad andar via di casa. La presenza di Tanguy, che occupa gran parte della casa e non risparmia ai suoi “vecchi” improvvisate con tutti i suoi amici alle loro cene, né gli echi notturni o la presenza delle sue intercambiabili fidanzate a colazione, li tiranneggia in una lotta senza quartiere che i suoi genitori sono costretti, fra litigi e sensi di colpa, a imbroccare per riprendersi la loro vita. Un inversione paradossale di ruoli dove sono i genitori stessi a dover riconquistare la propria autonomia nei confronti di un figlio sfacciatamente adulto ma ostinatamente bambino che non vuole in alcun modo lasciarli.

 

Ricomposizioni familiari con figli adulti

Un altro aspetto rende ancora più articolato il fenomeno dei figli che non vanno via di casa, quello di coloro che, per necessità o per scelta, sono costretti a farvi ritorno dopo fallimenti lavorativi o matrimoniali, non di rado insieme al coniuge o ai loro stessi figli. Queste ricomposizioni familiari risultano spesso di non facile gestione poiché tutti ora, genitori e figli, sono adulti e portatori di esigenze spesso contrastanti ma fra cui non è più possibile mediare sulla base dei precedenti ruoli gerarchici della famiglia nucleare.

 

Figli che non vanno via di casa e incertezza nel futuro

Troppa paura? Troppa incertezza nel futuro? Senza dubbio la vita delle persone è soggetta oggi a mutamenti molto più consistenti e repentini di quanto non avvenisse 30 o 40 anni fa, a maggior ragione allora, oggi più di ieri, alla convivenza in una famiglia dove i figli non vanno via di casa richiede una costante ridefinizione di ruoli e una mediazione non sempre facile fra esigenze contrapposte.

 

Immagine | arteyfotografia