Educare i figli con poche chiare regole

Dare una regola non è sufficiente. L’importante è riuscire a farla rispettare. Questa è la difficoltà che incontrano la maggior parte dei genitori. In questo può esserci utile ridurre il numero delle regole che impartiamo ai nostri figli, focalizzandoci solo su quelle veramente importanti.

Educare i figli con poche chiare regole

Quanto siete disposti a rinunciare a qualche regola per fare a vostro figlio uno dei regali più belli che potreste fargli: quello di permettergli di esprimere la propria essenza?!

Sappiamo che i nostri bambini hanno bisogno di “limiti” perché stabilizzano il loro mondo, danno loro delle linee guida e la presenza di riferimenti.

Vero è che, nel dare loro questi limiti, dovremmo chiederci quali sono le regole veramente importanti, quelle che riguardano la salvaguardia della vita (es. attraversare la strada tenendoci per mano) e quelle che riflettono il nostro codice etico e morale (es. si saluta, non si mettono le dita nel naso, ecc..).

Una volta identificate queste regole potremmo anche pensare di lasciare andare tutte le altre, questo per evitare di soffocare troppo l’espressività del nostro bambino, la sua voglia di giocare, la sua naturale vitalità.

Strategia: 

  1. Prendete un foglio di carta e fate un elenco di quelle che per voi sono:
  • le regole che riguardano l’incolumità della sua vita;
  • le regole che hanno a che fare con il vostro codice etico e morale;

       2. Ora elencate quelle regole che siete soliti dare, ma che tutto sommato potrebbero essere   
       tralasciate non rientrando nelle suddette categorie (es. saltare sul lettone), chiedendovi
       provocatoriamente: “Che cosa succede se non la segue?”

       3. Condividete con vostro figlio l’elenco che avete elaborato, comprese le regole abolite, anche
       fosse solo una. Vi accorgerete che, a fronte dello sforzo da voi fatto, lui apprezzerà il vostro      
       impegno e sarà più disposto ad assecondarvi nel rispettare quelle poche importanti regole.

Quindi, affinché nostro figlio sia più disposto a collaborare, salvaguardando al contempo il suo naturale bisogno di esprimersi, dovemmo ridurre il numero di regole, sapendo che non ci sono regole giuste e regole sbagliate. 

 

In che modo dare una regola?

A questo punto è importante anche il modo in cui dare le regole, quelle poche rimaste. Quello più efficace e amorevole si fonda sul darle in modo assertivo, senza ricorrere ai vecchi metodi autoritari, aggressivi e violenti.

Ma vediamo innanzitutto cosa significa assertivo.  L’assertività è quella competenza che permette di esprimere le proprie emozioni e il proprio pensiero attraverso il tono di voce e l’espressione del nostro corpo, senza aggredire e mancare di rispetto. E’ la capacità di dire di no ed essere ascoltati, proprio perché si fonda sulla calma, sulla serenità, sulla fermezza e, al tempo stesso, sul rispetto delle emozioni dell’altro.

Strategia: 

  1. Comunichiamo con l’atteggiamento di chi da per scontato che quella determinata cosa verrà fatta;
  2. Comunicando che siamo tranquilli e fermi nella nostra posizione (qualunque tentennamento nell’espressione del nostro corpo e nel tono della nostra voce apre uno spiraglio nel quale nostro figlio cercherà di infilarsi);
  3. Se  non siamo ascoltati, ripetiamo l’istruzione continuando a mantenere un atteggiamento calmo;
  4. Insistiamo fino a quando non farà quello che gli stiamo chiedendo, dimostrandogli che siamo determinati ad insistere e che restiamo calmi.


Assertività o metodo autoritario?

L’assertività è il contrario del vecchio metodo autoritario il quale, se da una parte garantiva un’apparente maggior obbedienza, dall’altra generava molti svantaggi, tra i quali:  

  • Si crea un vincitore e un vinto —> Viene lesa la dignità;
  • L’attacco provoca risentimento —> Chiusura, non collaborazione;
  • Il bambino è poco motivato —> Obbedisce perché costretto;
  • Inibisce la crescita del senso di responsabilità;
  • Il bambino si ribella perché non si sente rispettato;
  • Il bambino interiorizza un senso di inadeguatezza : “In me c’è qualcosa che non va”.

 

I passi fondamentali:

  1. Diciamolo con assertività;
  2. Chiediamo ciò che vogliamo (e non ciò che non vogliamo);
  3. Siamo i più chiari e precisi possibile;
  4. Assumiamo un atteggiamento fermo, coerente e congruente (verbale e non verbale).

E Ricordiamoci che se nostro figlio non rispetta una regola, è perché noi gli abbiamo insegnato a non rispettarla.

“La cosa più importante non è dare regole, ma farle rispettare. Una regola violata non è una regola”.