Babbo Natale: fino a che età i bambini ci credono?

Quella del vecchio panciuto con la barba bianca, le renne e la slitta piena di regali è la favola che ogni anno anima il Natale di tutti i bambini più piccoli. Ma fino a che età quella di Babbo Natale è una leggenda fantastica che aiuta i bambini a crescere? Sarà il bambino stesso probabilmente a metterla in dubbio col passare del tempo, attenzione quindi a non prolungare l’incanto più di quanto lui stesso non ne abbia bisogno

Babbo Natale: fino a che età i bambini ci credono?

Tradizione vuole che la sera della vigilia i bambini si preparino all’arrivo di Babbo Natale lasciando una tazza di latte e dei biscotti per sfamare il vecchio buono lungo il suo viaggio di casa in casa; i bambini inglesi e statunitensi usano anche lasciare una carota e del fieno per le stesse renne di Babbo Natale che, in cambio, lascerà i suoi doni. Fino a che età i bambini hanno bisogno di credere a Babbo Natale? Non si rischia di ingannarli inutilmente con quella che, agli occhi di alcuni adulti, può sembrare una vera e propria bugia? Vediamo più in dettaglio come affrontare il tema Babbo Natale e bambini.

 

Babbo Natale e bambini: perché le fiabe sono importanti

Per i bambini, specie se ancora piccoli, il mondo della fantasia e dell’immaginazione è altrettanto “reale” ed importante per crescere: fiabe, cartoni animati, giochi di fantasia e la stessa leggenda di Babbo Natale consentono loro di prendere le distanze dal mondo reale proiettandolo in un immaginario fantastico dove esplorare le proprie emozioni e desideri in totale sicurezza. Il bambino apprende solo gradualmente, nel corso del suo viluppo, a distinguere fra sé e l’ambiente che lo circonda, ad interpretare correttamente i propri stati emotivi e a servirsi di categorie di riferimento condivise culturalmente e socialmente per assegnare senso e significato agli eventi. Lungo questo percorso le fiabe, anche quella di Babbo Natale, costituiscono uno strumento importante.

 

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Babbo Natale e bambini più grandi

Quello di Babbo Natale è una derivazione moderna che riassume rappresentazioni originarie esistenti in diverse culture di una sorta di padre buono e rassicurante che protegge e difende i bambini da insidie spesso impersonate da personaggi a lui antitetici come quello dell’uomo nero o dell’omologo olandese Zwarte Piet. I bambini hanno bisogno e piacere di credere all’esistenza di Babbo Natale finché in un certo senso sono disposti a “stare al gioco”. Dopo i 5-6 anni saranno loro stessi a mettere in dubbio la favola di Babbo Natale ponendo domande e chiedendo spiegazioni che il loro sviluppo cognitivo precedente non consentiva di formulare. Se ciò non accade può essere comunque d’aiuto, a quest’età, sollecitare la loro curiosità per indurli a riflettere criticamente, il rischio altrimenti è che, una volta  in età scolare, qualche compagno di classe li smascheri e li derida esponendoli a inutili delusioni.

 

Babbo Natale e bambini: depositari di un segreto

Non è detto tuttavia che per i bambini smettere di credere a Babbo Natale sia una “perdita”, molto dipende da come ci si rapporta a loro. Può essere importante non soltanto rassicurarli sul fatto che i regali continueranno ad arrivare, anche se da mamma e papà, ma esplicitare anche quanto, quella di Babbo Natale, sia una tradizione che i genitori stessi hanno vissuto nell’infanzia e che i bambini, a loro volta, potranno contribuire a preservare dei confronti dei fratellini più piccoli e con i propri figli un domani. Babbo Natale, insomma, può andar via dall’immaginario dei bambini più grandi facendo loro un ultimo regalo: rendendoli depositari di una tradizione antica, di un “segreto” che da secoli aiuta a crescere i bambini di ogni tempo.

 

Fonte immagine: piermario