Figli in vacanza, senza ansia!

E’ giusto mandare i propri figli in vacanza da soli? Come gestire l’ansia dei genitori? Che siano bambini o adolescenti l’estate è spesso occasione per i figli per fare esperienze fuori dalla famiglia, un’utile opportunità per allenare entrambe le parti ad un temporaneo e costruttivo distacco.

Figli in vacanza, senza ansia!

Dalla seconda infanzia all’adolescenza, le occasioni di mandare i figli in vacanza da soli non mancano: campi scuola, vacanze studio, viaggi organizzati ce n’è per tutti i gusti e per ogni età.

Spesso però questa è un'esperienza che crea molta ansia nei genitori, incerti sul da farsi e su come comportarsi. Eppure proteggere e controllare rappresenta solo una metà del mestiere del genitore complementare con un’altra: imparare man mano a lasciarli andare.

 

I bambini lontano da casa

L’ansia dei genitori per i figli in vacanza, lontano da casa, può assumere forme diverse naturalmente a seconda del rapporto fra genitori e figli e dell’età degli stessi. Spesso non è insolito che i bambini più piccoli vadano incoraggiati nell’affrontare nuove esperienze lontano da casa e che pianti e capricci non aiutino i genitori a lasciarli andare al campo scuola o al campeggio.

Un po’ come il primo giorno di scuola: cercavate di ostentare tranquillità e sicurezza davanti alle lacrime del vostro bambino ma in realtà vi sentivate tremendamente in ansia e avreste fatto qualunque cosa per non lasciarlo andare.

I bambini comprendono al di là delle parole molto più di quello che lasciano a vedere e senza rendersene conto assorbono l’ansia del genitore agendo, ad esempio con quei pianti, la sua stessa reticenza al distacco. Un bimbo impara a separarsi serenamente se prima di tutto è il genitore che riesce a farlo trasmettendogli, al di là delle parole, la fiducia e la sicurezza che gli occorre per esplorare il mondo.

 

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L’adolescenza e le vacanze fuori

Durante l’adolescenza avviene più spesso il contrario: i ragazzi non vedono l’ora di poter partire e trascorrere qualche tempo lontano da casa e possono acutizzarsi nei genitori ansie e timori relative alla perdita di controllo: cosa faranno? Dove andranno? Con chi staranno? Ci saranno cose che non vi diranno? Certamente! Sono figli che stanno crescendo… 

Non si tratta di scegliere fra un controllo assoluto, quanto illusorio, e un lassismo rassegnato. Al di là delle parole, i ragazzi hanno bisogno tanto della vostra fiducia nelle loro potenzialità, quanto di regole che diano loro dei confini alla sperimentazione di un’autonomia ancora in costruzione.

Configgere su questi confini fa parte del lavoro di entrambe le parti ma l’obiettivo è quello di farli crescere, non mantenerli bambini, né lasciarli a loro stessi come fossero già dei piccoli adulti. Nessuna fatica verrà risparmiata, insomma, ma, come si dice, fa parte del gioco e così è stato l’adolescenza di tutti.

 

Tempo libero anche per i genitori

Che i figli facciano qualche giorno di vacanza lontano da casa può essere anche un’occasione per i genitori stessi di recuperare un po’ di libertà per una vita di coppia esclusivamente a due che troppo spesso viene necessariamente sacrificata per i consueti impegni familiari.

Riconoscere che questo può essere anche per i genitori del “tempo libero” aiuta a non sentirsi abbandonati e a tollerare l’ansia per la lontananza dei figli: niente potrà eliminarla, ma recuperare altri aspetti della propria identità può aiutare a tollerarla... fa parte del gioco, ricordate?

 

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