Diventare mediatore familiare

La separazione e il divorzio sono due momenti delicati da affrontare. Il mediatore familiare aiuta la coppia che affronta la separazione, elaborando un percorso e degli accordi condivisi fuori dal sistema giudiziario. Come fare a diventare mediatore familiare? Vediamo quali sono i requisiti e le occasioni formative per intraprendere questa professione

Diventare mediatore familiare

La mediazione familiare si rivolge alle coppie che decidono di intraprendere una separazione o un divorzio. Rappresenta un’alternativa valida al percorso giudiziario che spesso e volentieri si protrae per tempi indefiniti comportando gravi difficoltà, oltre che per la coppia, per i figli soprattutto se minori. Con la mediazione familiare vengono applicate tecniche specifiche di mediazione e negoziazione del conflitto che si rifanno ai principi fondamentali di sociologia, psicologia e giurisprudenza. Il ruolo del mediatore familiare è dunque complesso e delicato. Ma come si fa a diventare mediatore familiare?

 

Diventare mediatore familiare: caratteristiche della professione

Il mediatore familiare lavora insieme alle coppie che decidono di affrontare una separazione o un divorzio. Al mediatore familiare ci si rivolge per concordare ed elaborare insieme un programma di separazione che tenga conto delle reali esigenze della coppia e dei figli. Il mediatore familiare deve quindi essere in grado di promuovere il rispetto e l’ascolto reciproco tra le parti, aiutando la coppia a trovare degli accordi concreti, costruttivi e personalizzati che tengano conto delle esigenze di ognuno, soprattutto dei minori nel caso in cui siano presenti.

 

Per diventare mediatore familiare bisogna saper affrontare sia gli aspetti emotivi (affidamento dei figli, continuità genitoriale, comunicazione della separazione al nucleo familiare) sia gli aspetti materiali (divisione dei beni, determinazione dell’assegno di mantenimento, assegnazione della casa coniugale). La mediazione familiare rappresenta un percorso alternativo alla trafila giudiziaria, in cui la coppia può adottare delle scelte autonome e condivise che non prevedano ad ogni costo un “vincitore” e un “vinto”. Solo in un secondo momento si ricorrerà al sistema giudiziario, affinché vengano riconosciuti gli accordi stabiliti in fase di mediazione.

 

Diventare mediatore familiare: la formazione

La mediazione familiare può essere esercitata sia all’interno di istituzioni pubbliche e private, sia nell’ambito della libera professione. Attualmente in Italia quella del mediatore familiare non è una professione regolamentata, non sono indicati dallo Stato i requisiti minimi per poterla esercitare, né sono presenti un Albo o un Ordine professionale riconosciuti. Per diventare mediatore familiare esistono tuttavia, a livello regionale, corsi formativi a cura di agenzie di formazione accreditate, che rilasciano un attestato di qualifica professionale come “Esperto Mediatore Familiare”. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito dell’AIMEF, l’Associazione Italiana Mediatori Familiari e sul sito del Centro Italiano di Mediazione.

 

Fonte immagine: rachel_pics