Psicologia dell'incapace: effetto Dunning-Kruger

L'irresistibile voglia di dimostrare ciò che non si è, mostrandosi più capaci di quanto si è realmente: in queste situazioni siamo di fronte all'effetto Dunning-Kruger.

Psicologia dell'incapace: effetto Dunning-Kruger

A tutti sarà capitato di mostrarsi più capace e competente in qualcosa di quello che si è in realtà. Le motivazioni possono essere tante, il problema è quando alla base vi è l’inconsapevolezza dell’incompetenza. In questo caso si è vittima dell’effetto Dunning-Kruger.

 

Effetto Dunning -Kruger: come è nato

Due studiosi americani David Dunning e Justin Kruger, della Cornell University, venuti a conoscenza di un fatto altamente buffo e surreale, decisero di intraprendere degli studi partendo dalla domanda quasi assurda di come un incompetente possa non rendersi conto della propria incompetenza.

Il fatto di cronaca che suscitò il loro interesse fu quello di un uomo, McArthur Wheeler, che dopo aver osservato che cospargendosi la faccia di limone e scattandosi una fotografia la sua faccia non appariva nella foto, credeva di aver trovato il modo di essere diventato invisibile. Decise così di cospargersi nuovamente il viso e andare a fare una rapina, convinto di non essere ripreso o comunque non visto dalle telecamere del luogo. La rapina riuscì e lui si convinse della sua meravigliosa scoperta, fino a quando la polizia bussò alla sua porta. Il piano era fallito, seppur lui tentò di spiegare la motivazione agli agenti, ovvero il fatto che voleva testare una nuova scoperta scientifica. Peccato che allo scattare della foto, il limone negli occhi non aveva permesso la corretta inquadratura e messa a fuoco del viso.

I due studiosi si chiesero quindi come questo uomo potesse essere convinto di aver scoperto una cosa in modo così sciocco, così eseguirono un esperimento.

 

Esperimento di Dunning e Kruger

I due esperti sottoposero un gruppo di studenti di psicologia dell’università ad un esperimento. In prima battuta chiesero loro di dare un giudizio di competenza personale in tre aree: grammatica, ragionamento logico e umorismo. Successivamente fecero dei test per testare le reali competenze in questi ambiti.

I risultati mostrarono due facce opposte del Dunning-Kruger effect:

1. I soggetti incompetenti tendevano a sopravvalutare le loro reali competenze, non mettendosi in discussione e non riconoscendo le competenze altrui;

2.i soggetti veramente competenti tendevano invece a sottostimare la propria capacità.

 

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Caratteristiche de Dunning-kruger effect

Quindi, i soggetti vittime di questo effetto sono solitamente portati a sovrastimare in modo eccessivo le proprie capacità e competenze, assumendo un atteggiamento supponente, arrogante e per niente umile. Non sono capaci di osservare i propri limiti, né di rendersi conto dei propri errori o mancanze, convinti di agire sempre nel modo corretto. 

Questo deriva da una distorsione cognitiva della realtà in cui non consapevoli di ciò che è realmente corretto, si convincono che quanto loro conoscono lo sia e che loro stessi siano abili e competenti. Non accettano le critiche e sottovalutano altri più competenti di loro, convincendosi di essere migliori e poter primeggiare.

Allo stesso modo individui realmente competenti vivono un certo grado di insicurezza, non sono pienamente consapevoli delle proprie abilità e tendono a sottovalutarle.

Le conseguenze sono che le prime non sono capaci di mettersi in gioco e non ricercano il miglioramento, mentre le seconde non esprimono pienamente le loro potenzialità, seppur ricerchino positivamente sempre crescita e arricchimento.

 

Strategie per non cadere nella trappola

Per non cadere nella trappola della Sindrome dell’impostore è importante non porsi limiti di miglioramento, ma essere umili e cercare sempre di accrescere le proprie abilità e competenze. Mettersi in discussione, comprendere i propri limiti e cercare di apprendere dall’esperienza e dalle cose nuove che la vita prospetta, con umiltà.

Inoltre è importante accerchiarsi di persone leali e sincere, che diano rimandi onesti e validi sulla propria reale competenza e abilità o sui limiti e difficoltà. Tali critiche devono essere accolte in modo costruttivo, non come un affronto o giudizio negativo, ma come modo per capire come e cosa migliorare, attivandosi per apprendere e crescere, magari anche chiedendo aiuto, supporto e guida.

 

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Foto: zamuruev / 123rf.com