I DSA e i disturbi emotivi ad essa associati

Un'analisi dei disturbi emotivi causati dai Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA)

I DSA e i disturbi emotivi ad essa associati

Spesso i bambini con DSA si sentono deficitari, stupido, asini, soprattutto quando si confrontano con le loro difficoltà di lettura, scrittura, calcolo e attenzione.

Ed è questo ciò che possono pensare gli altri, e cioè i genitori, gli insegnanti, i compagni. Ecco perché è fondamentale l’informazione e la formazione dei genitori, degli insegnanti e della società rispetto ai DSA.

E soprattutto la comprensione profonda, il sostegno emotivo, il supporto scolastico e l’elaborazione di strategie specifiche per i bambini che presentano DSA al fine di non fare in modo che una disabilità si trasformi in handicap.

Dice Giacomo Stella:  “Chiedere ad un bambino con dislessia di leggere spedito e correttamente, chiedere ad un bambino con disgrafia di scrivere in corsivo, chiedere ad un bambino con discalculia di fare bene i calcoli, è come chiedere ad un bambino con disabilità motoria di camminare come gli altri!!!”   

Da molti anni ormai sia a livello mondiale che a livello nazionale tanto si è cercato di fare affinché le difficoltà di lettura, scrittura, calcolo, venissero riconosciute come disturbi e non semplicisticamente come sinonimo di svogliatezza, pigrizia, stupidità o poco impegno..

 

Quali sono i rischi per un bambino?

Il bambino studia e non apprende, andando incontro ad un forte senso di frustrazione, dato che il suo impegno non è ricompensato da un buon rendimento. Tale frustrazione lo scoraggia a tal punto da allontanarlo dagli interessi scolastici, fino a un vero e proprio rifiuto. Inoltre, il bambino, inizia a percepirsi come non capace con un inevitabile abbassamento dell’autostima.

Frustrazione e bassa autostima non fanno altro che consolidare il problema. Tutto questo può implicare la determinazione di DISTURBI EMOTIVI ASSOCIATI, e cioè di:

  • ansia (infatti compaiono risposte di evitamento e fuga di fronte all’oggetto ansiogeno con connotazioni fisiologiche, attivazione del sistema neurovegetativo, livelli elevati di ansia influenzano negativamente la prestazione);
  • depressione (vi è marcata depressione del tono dell’umore, eccessiva tristezza, perdita di interesse per le normali attività, auto-accusa, disperazione); 
  • bassa autostima; 
  • minore adattamento sociale ed emotivo;
  • difficoltà interpersonali;
  • altri disturbi psicopatologici (cioè disturbi della condotta: comportamenti persistentemente aggressivi, antisociali e provocatori, disturbi dell’attività e dell’attenzione);


Il disagio emotivo esperito da questi bambini è enorme a causa di:

  1. richieste scolastiche
  2. coetanei che presentano abilità migliori delle loro
  3. aspettative dei genitori

Le conseguenti reazioni psicologiche riguardano:

  • Area fisica: nausee, cefalee ed altri disturbi psicosomatici
  • Area comportamentale: irritabilità, instabilità attentiva, instabilità motoria, aggressività verso i compagni, scarso interesse per le attività didattiche
  • Area psichica: atteggiamento rinunciatario, scarso investimento sugli apprendimenti, livello di funzionamento inferiore rispetto alle reali potenzialità.

Circa l’80% dei bambini con DSA presenta anche disturbi di ordine psico-sociale, infatti, a volte:

  • sono bambini meno benvoluti e più facilmente respinti rispetto agli altri compagni
  • hanno un minor adattamento sociale ed emotivo
  • hanno maggiore ansia
  • presentano ritiro in se stessi
  • manifestano depressione
  • hanno bassa autostima
  • vi è mancata realizzazione professionale
  • il 75% dei bambini con DSA ha problemi con la giustizia
  • il 50% dei suicidi in età adolescenziale riguarda soggetti con DSA e nel 65% di questi casi l’insuccesso scolastico è causa del suicidio
  • questi soggetti che presentano storie di insuccesso nella scuola dell’obbligo, spesso finiscono per compromettere non solo la carriera scolastica, ma anche lo sviluppo della personalità e un adattamento sociale equilibrato


Conoscere queste statistiche è importante per effettuare una adeguata prevenzione che si può raggiungere tramite:
• programmi di potenziamento dei prerequisiti dell’apprendimento in età
• screening volti all’identificazione di bambini a rischio di apprendimento della letto-scrittura in età scolare (Stella)
• diagnosi precoci e trattamenti tempestivi nelle prime fasi dell’apprendimento di letto-scrittura.   Inoltre è importante che i clinici conoscano queste statistiche:
• per intervenire con responsabilità su questo tipo di disturbi ed aggiornarsi rispetto alle tecniche riabilitative
• per porre attenzione anche agli aspetti psicologici implicati in questo tipo di difficoltà
• per coinvolgere le figure di riferimento presenti nei diversi ambienti di vita del soggetto.  

 

Cosa dobbiamo aspettarci dai bambini DSA?

NON improvvisa scomparsa della difficoltà
MA un lento e progressivo percorso di miglioramento che in molti casi non porta alla remissione totale del disturbo.

 

L'obiettivo del trattamento

L'obiettivo del trattamento include diversi aspetti quali: • favorire la migliore evoluzione delle competenze in esame, nonostante la presenza di uno specifico deficit • fornire strumenti e strategie per poter apprendere attraverso “strade alternative a quella deficitaria” • gestire nel modo migliore la situazione di difficoltàevitare che si sviluppino altre forme di disagio  

LA PROGNOSI DEL DSA è in relazione a 5 fattori:

  1. Buona condizione cognitiva
  2. Identificazione ed intervento precoce
  3. Adeguato ambiente familiare ed educativo
  4. Adeguata assistenza didattico - educativa
  5. Buon equilibrio psicologico del bambino

 

PER QUANTO RIGUARDA L’INTERVENTO, è AUSPICABILE CHE ESSO SIA GLOBALE, CIOè CHE AVVENGA SU “ bambino-famiglia-scuola”:

SUL BAMBINO (trattamento diretto):

  • Diagnosi precoce ed intervento abilitativo specialistico
  • Supporto psicologico per l’elaborazione del disturbo: il bambino deve sapere qual è il problema, elaborarlo e mentalizzarlo al fine di poter continuare ad investire sugli apprendimenti


SULLA FAMIGLIA (counseling):

  • Considerare la possibilità di consultare uno specialista e di avviare un percorso diagnostico • Renderli disponibili al confronto con gli insegnanti
  • Sostenere il bambino nel percorso abilitativo
  • Non colpevolizzare se stessi e tantomeno il bambino per le difficoltà che presenta
  • Non eccedere in richieste, ma nemmeno sostituirsi interamente a lui nei compiti

 

SULLA SCUOLA (attività per integrazione scolastica): Il compito dell’insegnante cambia molto a seconda della fase in cui opera con gli allievi. Dovrebbe collaborazione con l’intervento terapeutico e introdurre misure compensative e dispensative

  • Sviluppare un buon rapporto scuola/prof./genitori
  • Sollecitare un buon rapporto insegnante/allievo: mostrare comprensione, premura ed interesse verso di lui
  • Rendere consapevoli gli insegnanti che il bambino apprende, ma in modo diverso (consigliare misure per l’autonomia)
  • Fornire conoscenza del problema attraverso formazione specifica  


NEI SOGGETTI DSA, VA EFFETTUATO ANCHE UN TRATTAMENTO “ABILITATIVO” la cui efficacia dipende da una serie combinata di fattori e cioè da:

  •  Gravità e pervasività del disturbo: il recupero è più arduo se il DSA è associato a difficoltà nelle relazioni interpersonali, comorbidità con altri DSA, alla scarsa motivazione e autostima scolastica, bassa potenzialità cognitiva • Motivazione al cambiamento: disponibilità dell’alunno a farsi aiutare 
  •  Durata del trattamento: necessita di una frequenza di intervento di almeno 2/3 volte alla settimana e di una durata di almeno qualche mese 
  • Tipo di trattamento Di solito, vi è comorbidità della dislessia con (cioè la dislessia si presenta associata insieme a): 98,7% con disortografia 82,7% con disgrafia 70% con discalculia. Altri dati di comorbidità della dislessia sono: 18,3% con psicopatologie; 11,3 ADHD; 10,3 DCM (disturbo della coordinazione motoria) ü  11,6 % DVS (disturbo visuo spaziale e disprassico); 15,6% DLS (disturbo specifico del linguaggio).

 

IL CAMBIAMENTO è legato a variabili relative al soggetto, e cioè a:

  • Motivazione al cambiamento, che si raggiunge: 1) garantendo la partecipazione attiva del soggetto ricorrendo frequentemente a vari tipi di feedback 2) Aumentando l’atteggiamento favorevole verso l’apprendimento, prevenendo o contrastando il “senso di impotenza appreso” 3) Sottolineando e  valorizzando le capacità del bambino .
  • Consapevolezza delle difficoltà, che si raggiunge: 1) Applicando programmi concernenti le conoscenze metacognitive, quali la consapevolezza delle proprie capacità/limiti/difficoltà 2) Effettuando interventi metacognitivi, utili al fine di guidare i bambini ad affrontare e gestire in modo maggiormente consapevole e strategico le difficoltà incontrate a livello di apprendimento e di studio 3) Stimolando l’abilità di effettuare il controllo delle stesse strategie applicate.
  • Abilità interpersonali, che si raggiunge:  creando occasioni sociali e collaborative, infatti, le situazioni di condivisione del problema e possibilità di collaborazione hanno dimostrato di avere un ruolo rilevante sugli esiti dell’intervento.      
  • Percezione di Autoefficacia, Autostima: Chi possiede un ALTO senso di autoefficacia si aspetta successo, aspettativa che a sua volta, sostiene e motiva per sforzarsi ad ottenere una buona prestazione che incrementa ulteriormente il senso di autoefficacia attuando così un processo circolare  Chi possiede un BASSO livello di autoefficacia teme di fallire, vorrebbe svolgere i compiti più semplici, non ha ben chiari gli obiettivi e non utilizza strategie efficaci, inoltre potrebbe mettere in atto “autosabotaggio” (self-handicapping). Come incrementare la percezione di autoefficacia??? - Proporre al bambino compiti che possa svolgere con successo -  Fornire al bambino gli aiuti necessari per portare a termine compiti più impegnativi - Far raggiungere al bambino la consapevolezza di poter riuscire - Insegnare al bambino a gestire il proprio livello di stress Quindi il concetto di autostima come insieme di tante variabili: Amare, Dedicare tempo, Rispettare, Entrare in empatia, Incoraggiare, Lodare, Accettare, Risolvere insieme i problemi, Avere aspettative realistiche, Essere flessibili, Festeggiare i buoni risultati, Modellare i comportamenti appropriati, Fare richieste positive, Assegnare responsabilità, Riconoscere le capacità, Porre dei confini, ecc.  


IN SINTESI, va detto che:
- è importante spiegare, informare per rimandare un senso di coraggio , assoluta affrontabilità e potenziale miglioramento dei DSA!
- Spiegare che il problema non è legato alla incapacità degli insegnanti o al poco affetto dei genitori, ma ad un problema neurologico del bambino.
- Incoraggiare al lavoro e alla pazienza.
- Illustrare in merito all’esistenza di metodi di trattamento specifico. 
- Informare circa la necessità di utilizzare metodi dispensativi e compensativi.