La dismorfofobia: cosa appare nello specchio?

La dismorfofobia è una patologia che nasce dal normale desiderio di migliorarsi, ma nel tempo si tramuta in un’ossessione totalizzante. Chi ne soffre passa tutto il tempo e monitorare i propri presunti difetti e il dolore favorisce l’insorgenza di altri disturbi mentali. La terapia combina farmaci e terapia psicologica

La dismorfofobia: cosa appare nello specchio?

La dismorfofobia o dimorfismo corporeo è la preoccupazione costante, eccessiva e incontrollata per un difetto fisico che sia reale o immaginario. La focalizzazione su questo aspetto è totale e domina la vita quotidiana dell’individuo. Questa patologia rientra nei disturbi somatoformi caratterizzati dalla presenza di disturbi fisici che inizialmente nascondono o impediscono di riconoscere un disturbo mentale. L’età di insorgenza spesso ricade durante l’adolescenza, ma spesso i sintomi si manifestano o vengono riconosciuti solo anni dopo. L’importanza dell’immagine corporea che caratterizza sia il singolo, sia la società, è un elemento importante che crea i presupposti per la dismorfofobia.

 

Dismorfofobia: come si manifesta?

I dati epidemiologici sulla dismorfofobia non sono molto chiari, ma si stima che oltre 500.000 italiani ne siano affetti, sebbene meno del 10% si sottopone ad un’adeguata terapia. Si tratta di una patologia prevalentemente femminile, ma che comunque interessa molti uomini. Come si manifesta la dismorfofobia? Questa domanda è fondamentale a causa dell’importanza che la società dà all’aspetto fisico e che spinge moltissime persone a migliorare il proprio aspetto. La patologia insorge quando questo interesse travalica l’amore per se stessi e diventa un’ossessione. Queste preoccupazioni dolorose vengono vissute a lungo privatamente fomentando angoscia e sentimenti depressivi. Dall’esterno spesso giungono rassicurazioni circa il proprio aspetto, poiché i difetti sono minimi o trascurabili, sebbene chi soffre della patologia le vede come un’orrenda deformità. I presunti difetti possono essere localizzati ovunque, ma le parti maggiormente interessate sono: pelle, capelli, naso e occhi, gambe e ginocchia, pancia e labbra.

 

La dismorfofobia: cause e conseguenze

Non esistono teorie certe circa i meccanismi che portano all’insorgenza della dismorfofobia. Le ipotesi sono si vario tipo:

- conflitti emotivi inconsci;

- alterazioni neurobiologiche a carico del sistema serotoninergico e/o delle aree deputate al controllo dell’immagine corporea;

- esasperazione dell’importanza data all’aspetto fisico da parte della società.

Il disturbo si presenta in modo graduale a partire dalla ‘scoperta’ del difetto fisico per poi passare sempre più tempo allo specchio per monitorarsi e pensare ad un’eventuale soluzione. Questa ricerca della perfezione sovrasta tutte le altre attività quotidiane e il soggetto comincia a ritirarsi dalla vita sociale a causa della preoccupazione per il proprio aspetto. La sofferenza può condurre alla manifestazione di altri disturbi come depressione, aggressività, automutilazione e disturbi ossessivo compulsivi.

 

Curare la dismorfofobia

La dismorfofobia viene curata combinando la terapia farmacologica e la psicoterapia cognitivo-comportamentale. I farmaci utilizzati sono ad attività serotoninergica e la loro efficacia è stata provata da numerosi studi internazionali. La terapia psicologica mira a modificare la percezione distorta del proprio corpo e a ridurre i comportamenti di controllo.

 

Fonte immagine: goodintention