Crisi per la prova costume? Meglio accettare il proprio corpo

Con l'estate arriva la temuta crisi da prova costume. Che paura abbiamo? Si tratta di una semplice questione di accettazione di sé o di una vera e propria pessima percezione del proprio corpo? Vediamo quali sono le possibili cause di tanta ansia.

Crisi per la prova costume? Meglio accettare il proprio corpo

Dal sito dell'Ansa provengono dati che fanno riflettere. È da giugno che gli italiani cominciano a penare per la tanto temuta prova costume! Addirittura 8 persone su dieci non sono soddisfatti, persino imabarazzati all'idea di mostrare il proprio corpo e vorrebbero dimagrire.

La presidente dell'Associazione Europea Disturbi Attacchi di Panico mette in relazione proprio questa patologia con le preoccupazioni estive.

Secondo Paola Vinciguerra un test somministrato a 900 persone rivela non solo la crisi, ma anche la tendenza ad usare il cibo a scopo consolatorio, aumentando così il peso e caricando la dieta di emozioni negative fomentando un disturbo psicogeno.

Il rischio va ben oltre una cattiva figura perché si può innescare un circolo vizioso difficile da arrestare.

 

La dispercezione corporea

Che crisi questa prova costume e quanta ansia al vedere il nostro corpo, ma la situazione è davvero sempre così disastrosa? Spesso la risposta è negativa.

Purtroppo sono le aspettative ad essere elevate e irrealizzabili. I corpi che ci vengono proposti come modelli o sono costruiti dai software o appartengono a persone che con la costruzione del loro corpo ci lavorano e quindi si concentrano solo su quello. Queste alte aspettative culturali si possono poi scontrare anche con una cattiva immagine di sé.

L'"immagine corporea" è la rappresentazione mentale che ciascuno di noi ha del proprio corpo, non necessariamente combacia con la realtà perchè è "condita" di tutta una serie di elementi che poco hanno a che fare con il fisico: aspettative, speranze, paura, emozioni, ecc.

Ecco che quindi, una bassa visione di sé può incidere su come vediamo il nostro copro. A livelli estremi, patologici, l'immagine è talmente lontana dalla realtà che si parla di dispercezione corporea o dismorfismo corporeo: una sensazione di bruttezza estrema che crea un profondo disagio psicologico.

Ne sono colpiti coloro che soffrono di disturbi dell'alimentazione; la dispercezione corporea funge da carburante e da spiegazione per l'ossessione del cibo.

 

L'accetazione di Sé

Nonostante i modelli proposti dalla società non tutti si fanno prendere dall'ansia, ma perché?

Di sicuro una buona accettazione di sé aiuta; o meglio, accettare il proprio corpo è parte dell'accettazione di Sé. L'importanza di una visione sana di se stessi, fatta di elementi positivi e negativi, è stata enfatizzata soprattuto dallo psicologo Carl Rogers. Secondo Rogers l'immagine che abbiamo di noi stessi è una parte fondamentale della nostra felicità, ma è anche continuamente influenzata e messa alla prova dall'ambiente.

Il Sé include non solo l'immagine reale, ma anche il Sé ideale, ciò che vorremmo essere. Tanto più l'immagine ideale è realistica tanto più è raggiungibile e quindi ci fa sentire bene.

Il fattore ambientale che più condiziona l'idea di sé e del proprio corpo è il rimando che abbiamo avuto nella primissima infanzia sulla base dell'immagine che la madre rimanda al figlio. Questa valutazione aiuta poi l'adulto a vedersi, mente e corpo, come una persona bella, anche migliorabile, ma comunque amabile in costume.

 

Quali sono le cause e gli effetti di un'immagine corporea distorta?