La claustrofobia: in aereo si scatenano le paure

In aereo molte persone si sentono a disagio. Da una semplice paura si può sviluppare una vera crisi d’ansia causata dalla claustrofobia o da altre cause. La sintomatologia è quella classica delle fobie e anche il trattamento prevede farmaci e terapia cognitivo-comportamentale

La claustrofobia: in aereo si scatenano le paure

La claustrofobia è una parola composta da due parole di origine greca che indicano la paura di restare in un luogo chiuso o di ridotte dimensioni. Si classifica come una fobia specifica, un timore irrazionale e incontrollato che può arrivare a condizionare la vita di chi ne soffre. È il caso della claustrofobia da aereo che induce i fobici a non viaggiare con un mezzo comodo e veloce come il trasporto in aria.

 

Claustrofobia in aereo: cifre e cause

In Italia il 40% dei viaggiatori che usano l’aereo ammettono di avere paura e almeno il 10% dichiara di non volere volare mai più. Se a questi si aggiungono coloro che non hanno mai utilizzato questo mezzo di trasporto, i paurosi arrivano al 60%. La fobia vera a propria colpisce più le donne (che sono anche le più propense ad ammettere le proprie paure) e raggiunge il picco tra coloro che hanno 40-47 anni. Non esiste invece, un’età d’esordio particolare: alcuni parlano di un aumento graduale e altri che riferiscono di traumi scatenanti, gli ultimi attribuiscono la paura all’aumento della consapevolezza della morte. Sebbene i sintomi siano quasi sempre molto simili a quelli di un attacco d’ansia, tipico delle fobie, è quindi possibile che le cause siano diverse dalla claustrofobia. Anche l’idea di staccarsi da terra può essere vissuta come una perdita di stabilità e di controllo sulla propria vita.

 

Claustrofobia in aereo: sintomi fisici e psicologici

La claustrofobia in aereo annovera i classici sintomi fisici e psicologici dei disturbi d’ansia. A livello fisico il fobico riporta: tachicardia, brividi, respiro corto, nausea, vomito, sudorazione abbondante, crampi addominali, tensione e dolore muscolare. Nei casi più gravi può sopraggiungere anche l’attacco di panico. Da un punto di vista psicologico, l’esperienza di volare è accompagnata da un senso di penosa attesa e la paura che qualcosa di irreparabile possa accadere da un momento all’altro.

 

Claustrofobia in aereo: come superarla

Una prima possibilità per combattere la claustrofobia in aereo è l’uso di farmaci, ansiolitici e antidepressivi perlopiù. È necessaria la prescrizione medica affinché si giunga al dosaggio ottimale per contenere l’ansia anticipatoria che potrebbe portare ad evitare il paziente ad imbarcarsi. L’approccio psicoterapeutico più indicato in questo caso è la terapia cognitivo-comportamentale che permette di controllare i sintomi fisici a partire dagli schemi di pensiero dannosi che alimentano lo stato di disagio. Le principali compagnie di volo tengono dei corsi per chi soffre di claustrofobia in aereo fornendo informazioni dettagliate e insegnando tecniche di rilassamento.

 

Fonte immagine: Mattia S.