Bipolarismo, cos'è

Il bipolarismo è una condizione psicopatologica che unisce maniacalità a depressione in un funzionamento di vita fortemente alterato.

Bipolarismo, cos'è

Il bipolarismo o meglio definito Disturbo Bipolare è una condizione psicopatologia legata a oscillazioni rapide del tono dell’umore passando da un estremo di euforia e attivazione ad uno stato depressivo e di eccessiva tristezza con alterazione del funzionamento dell’individuo.

 

Tipologie del disturbo bipolare

All’interno del gruppo dei Disturbi Bipolari il DSM5 classifica:

  • Disturbo Bipolare 1: vede la soddisfazione dei criteri di un episodio maniacale alternato a uno ipomaniacale o depressivo.
  • Disturbo Bipolare 2: caratterizzato dall’alternarsi di episodi ipomaniacali e quelli depressivi.
  • Disturbo Ciclotimico: presenza per almeno 2 anni di alcuni sintomi ipomaniacali e depressivi, senza una totale soddisfazione dei criteri di un episodio ipomaniacale o depressivo.

A questi vanno aggiunti il Disturbo bipolare indotto da sostanze o farmaci, da altre condizioni mediche o non specificato. 

 

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Caratteristiche degli episodi: manicale e ipomaniacale

Negli episodi ti tipo maniacale e ipomaniacale a livello generale si osservano umore elevato in modo anomalo e persistente, espanso e a tratti irritabile, aumento dell’energia e iperattività, diminuzione del bisogno di sonno e fame. In questa fase aumenta la produttività e l’attività finalizzata quindi quella svolta a livello lavorativo, scolastico, sociale e anche il desiderio sessuale. Elevata distraibilità e fluidità di pensieri che portano spesso a non concludere quanto iniziato.

Accanto a questi un pensiero di onnipotenza e forte autostima che si accosta a condotte e coinvolgimento in attività potenzialmente dannose come investimenti finanziari azzardati, condotte sessuali inappropriate, ecc.

La differenza tra maniacale e ipomaniacale risiede nella gravità dell’alterazione del funzionamento creato dai sintomi e dalla durata: nell’episodio manicale la sintomatologia è presente per almeno una settimana e altera il normale funzionamento dell’individuo al punto da richiederne l’ospedalizzazione, non necessaria in quello ipomaniacale dove la pervasività dei sintomi è minore e anche loro intensità con una durata di almeno 4 giorni.

 

Caratteristiche degli episodi: Depressivo maggiore

Nell’episodio Depressivo maggiore si osserva una riduzione del tono dell’umore che è per la maggior parte del giorno per circa 2 settimane depresso e caratterizzato da mancanza di interessi, anedonia e assenza di piacere, scarsa motivazione e voglia di agire con rallentamento a livello sia motorio che di pensiero e difficoltà nel sonno e nell’alimentazione in senso incrementale o viceversa. 

L’individuo può sentirsi stanco e privo di energia, con facile faticabilità, distraibilità e difficoltà a concentrarsi.

Al contrario dei precedenti pervade un senso di autosvalutazione, bassa autostima e pensieri negativi, spesso legati alla morte e al suicidio, con annessi tentativi o piani suicidari.

Anche in questa fase vi è una grande alterazione del funzionamento quotidiano in differenti aree di vita.

Il passaggio da una condizione all’altra può avvenire repentinamente e improvvisamente, o può essere intervallata da periodi di umore stabile o con caratteristiche miste delle due fasi con ansia e irritabilità.

 

L’importanza di una corretta presa in carico

Molto spesso il paziente si rivolge al medico nella fase depressiva, poiché non sempre i sintomi maniacali sono percepiti come disfunzionali e spiacevoli. In ogni caso è importante effettuare una corretta diagnosi considerando la storia dell’individuo e l’andamento del suo stato dell’umore nel tempo.

Questo perché è possibile trattare erroneamente un disturbo dipolare per uno depressivo e focalizzare le energie e le strategie per la risoluzione dello stesso, o viceversa far rientrare la sintomatologia maniacale in altri disturbi di stampo psicotico o, nel caso di ipomaniacalità non essere riconosciuti. Questa fase di presa in carico è fondamentale per attuare le corrette terapie e interventi appositi per questo disturbo.

Poiché l’alterazione dell’umore è spesso improvvisa e sicuramente dirompente è bene tentare di normalizzare il più possibile le oscillazioni attraverso una terapia che vede associati farmaci (spesso il litio carbonato) e un trattamento psicosociale che unisce psicoterapia e attività per ristabilire il funzionamento del soggetto.

Il bipolarismo è quindi una condizione clinica complessa che richiede un intervento accurato e individualizzato che tenga conto dei sintomi, loro pervasività e alterazione del normale funzionamento quotidiano, nel tentativo di supportare l’individuo nel raggiungimento di una condizione più ottimale di benessere.

 

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Foto: Katarzyna Białasiewicz / 123rf.com