Androfobia: come se ne esce?

Con l'uscita del film "ciliegine" si torna a parlare dell'androfobia, una paura irrazionale degli uomini. Le cause spesso affondano nel passato e in relazioni problematiche, ma il vero problema è che compromette gli affetti futuri.

Androfobia: come se ne esce?

 

L'androfobia è la paura irrazionale per gli uomini. Trattandosi di una fobia deve essere diagnosticata da un esperto e non si tratta di un "capriccio". Alla vista o in presenza dell'oggetto fobico (in questo caso gli uomini) si scatena una reazione che è incontrollata e spropositata e che porta l'individuo ad allontanarsi da ciò che provoca gli attacchi. Si può intraprendere un percorso per controllare le reazioni, ma è difficile accettare una fobia del genere.

 

Da dove nasce?

Chi soffre di androfobia non necessariamente scappa via urlando alla vista di un uomo, ma vede nel genere maschile ogni tipo di difetto e nessuna possibilità di miglioramento. Il termine venne coniato da due psicologi, Connell Cowan e Melvyn Kinder, ma assunse una coloritura politica per indicare quelle donne "disadattate" che rifiutavano il matrimonio come un'unica opzione.

Oggi c'è più tolleranza verso le donne che preferiscono vivere l'indipendenza e l'androfobia viene riconosciuta a chi soffre realmente di un problema che compromette la vita affettiva di una donna. Le cause spesso si riconducono a violenze e abusi subiti nell'infanzia che non vengono correttamente elaborati. Non si tratta però di una certezza: non è questo infatti il caso di una donna di 26 anni che al Sun racconta della sua forzata verginità. Figlia di divorziati, non ha mai subito violenze, ma è terrorizzata dagli uomini. La sua storia si completa con l'affetto e il sostegno della famiglia che l'accompagna durante il percorso terapeutico.

 

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Cosa fare?

Per uscire dalle fobia la terapia cognitivo comportamentale sembra essere la strada migliore, perché insegna a controllare i pensieri automatici che influiscono sui comportamenti innescando poi una reazione a catena.

Oggi c'è anche un aiuto non terapeutico che offre sostegno a queste donne: su Facebook è stato creato un gruppo apposito per parlare di questa curiosa fobia. Mi raccomando: non bisogna confondere l'androfobia con la paura ad impegnarsi in un legame stabile e duraturo, perché quello è un altro percorso da affrontare.

Immagine | wikimedia commons