La dipendenza da Internet

La dipendenza da Internet è un disturbo ossessivo compulsivo che riguarda l’uso della Rete e dei suoi ambienti (social network, shopping, gioco, ecc.). Gli adolescenti sono tra i più colpiti, coinvolgendo poi tutta la famiglia. Anche senza una diagnosi di dipendenza, però, non sempre siamo in grado di gestire l’uso delle nuove tecnologie che abbiamo a disposizione

La dipendenza da Internet

La dipendenza da Internet è un disturbo compulsivo che rientra nelle New Addictions insieme al gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo, il workaholic, ecc. Chi ne è affetto sente il bisogno di passare sempre più tempo in rete, mentre aumenta il disinteresse verso le attività offline.

L’impossibilità di accedere ad Internet provoca agitazione, ansia, depressione e pensieri ossessivi su cosa stia accadendo online. Il fenomeno sta aumentando, tanto che da circa un anno è sorto a Roma il Centro per le psicopatologie da Web presso il Policlinico Gemelli, che ha già curato più di 170 casi.

 

Alcuni dati sulla dipendenza da Internet

La dipendenza da Internet si può manifestare in molti modi:
Dipendenza da cyber sex: ne è affetto chi scarica, commercia e usufruisce compulsivamente di materiale pornografico online;
Net gambling invece riguarda varie attività online: gioco d’azzardo, shopping, videogame e commercio;
Dipendenza cyber-relazionale per chi riesce ad avere solo o in maggioranza delle relazioni virtuali;
Eccesso nelle ricerca delle informazioni online.

Chi sono i dipendenti? Secondo una ricerca promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i soggetti più a rischio sono gli adolescenti maschi: il 27% dei ragazzi tra 11 e 14 anni e il 36,6% di quelli tra i 15 e i 17, contro il 16% e il 22% delle ragazze della stessa fascia d’età.

Gli adolescenti senza controllo a casa sono particolarmente soggetti a sviluppare un disturbo di questo tipo che oltre al disagio sociale può sfociare in situazioni pericolose.

 

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Sintomi e meccanismi della dipendenza da Internet

La dipendenza da Internet è in tutto e per tutto associabile a un disturbo compulsivo e in quanto tale la si diagnostica quando se ne riscontrano i sintomi tipici:
• Si usufruisce di internet per lunghi periodi (senza averne cognizione);
• L’interruzione delle attività per cause esterne causa nervosismo, insofferenza e violenza;
• Quando si è online i soggetti manifestano vivacemente euforia ed eccitazione;
• Per raggiungere questa stato d’eccitazione con il tempo si necessita di maggior tempo;
• L’astinenza provoca ansia, fantasie sul web, agitazione psicomotoria;
Si trascurano altri doveri e attività offline.
Si aggiungono anche dei sintomi psicofisici come le alterazioni del comportamento alimentare, per cui si mangia poco e male. I soggetti manifestano anche stanchezza, perdita di sonno, affaticamento, incubi e sonno agitato.

 

La dipendenza da Internet e gli adolescenti

Gli adolescenti in generale costituiscono un gruppo molto a rischio per questo tipo di patologia che mette a repentaglio l’intera armonia familiare.

I genitori cominciano a ruotare attorno alla patologia del figlio, cercando di combinare le loro attività con dei ‘turni di sorveglianza’ continui.

I fratelli non solo risentono di questi nuovi ritmi, ma possono anch’essi cadere nel disturbo. Il tutto si inserisce nei già delicati/tesi rapporti tra adolescente e genitori: è importante che la coppia genitoriale sia compatta e non invii messaggi diversi.

 

La tecnologia utile

L’Università del Maryland ha condotto uno studio sui proprio universitari (nessuno con una diagnosi di dipendenza da Internet) chiedendo loro di non usare per 24 ore  internet e le altre nuove tecnologie a loro disposizione. Le reazioni dei ragazzi sono state molto forti: senso di vuoto e di abbandono, ansia, irritabilità e molto altro.

Molti hanno sottolineato anche le difficoltà pratiche a staccarsi dalle mail o dai pannelli che informavano loro delle lezioni e di altri informazioni utili. Questa forte reazione pone un interrogativo sul ruolo che queste tecnologie hanno e soprattutto su quanto (o meno) siamo in grado di gestirle.

 

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