Metrosessualità: com’è l’uomo “moderno”?

Il termine metrosessualità è un’espressione giornalistica con la quale si allude ad una generazione di uomini tutta dei nostri tempi portatrice dei canoni di una “sessualità metropolitana” che, seppur di orientamento eterosessuale, fonda il proprio ruolo di genere su una cultura e una cura del corpo e dell’immagine estreme e perfezioniste vincolate a centri e servizi estetici un tempo destinati solo alle donne. Identità di genere “fluidificate” dalla post-modernità che il mercato non manca di sfruttare.

Metrosessualità: com’è l’uomo “moderno”?

Il termine metrosessualità non appartiene al linguaggio specialistico, né alla terminologia scientifica e non identifica alcun orientamento sessuale specifico, è piuttosto un neologismo coniato negli anni ’90 dal giornalista Mark Simpson e utilizzato in ambito giornalistico e di spettacolo per alludere a quelle nuove generazioni di uomini eterosessuali moderni che, privilegiando un’inedita cura per l’estetica del corpo, non disdegnano centri benessere, lampade e quant’altro il mercato metropolitano può offrire alla cura del proprio aspetto

 

Metrosessualità e mondo dello spettacolo

Se fino a qualche decennio fa lampade, depilazioni, massaggi e ricercatezza del vestire erano prerogative prevalentemente femminili o appartenenti a parte del mondo omosessuale, stanno crescendo in questi anni le percentuali di uomini eterosessuali che, allontanandosi dai canoni “vecchio stampo” prediligono una cura della propria immagine molto sofisticata e ben rappresentata, in tema di metrosessualità, da alcuni vip e personaggi di spettacolo.  

 

Metrosessualità e ruoli di genere

In psicologia vari Autori sottolineano le opportunità ma anche le criticità aperte dal grande cambiamento che ha riguardato i ruoli e le identità di genere negli ultimi 30 anni: donne sempre più emancipate sessualmente, affettivamente e lavorativamente accanto a uomini da più parti chiamati a confrontarsi con matrimoni a doppia carriera, paternità “a tutto tondo” e altri scenari che rendono inadeguato il tradizionale modello maschile di stampo patriarcale; quello che si definiva per differenza rispetto alla donna ritenendo l’espressione delle proprie emozioni o della propria sensibilità (anche estetica) come inammissibili segni di “debolezza” .

 

Metrosessualità e vecchi modelli

Le nuove richieste relazionali e sociali rivolte agli uomini di oggi accanto al venir meno di stereotipi e modelli certi di mascolinità a cui ancorarsi lasciano molti uomini incerti e in difficoltà su quali canoni seguire per sviluppare la propria identità maschile.

La metrosessualità, secondo alcuni Autori, intesa come fenomeno socio psicologico - senza voler quindi entrare nel merito di alcuna vicenda individuale – potrebbe esprimere, oltre ad una tendenza ben sfruttata dal mercato, una risposta, non necessariamente soddisfacente, al disorientamento che caratterizza l’essere uomo oggi. Di fronte al fallimento del modello patriarcale attraverso l’adozione di modelli estetici prima in controtendenza sembra di voler in qualche modo accantonare quei tradizionali canoni di mascolinità aggressiva e dominante oggi avvertiti come inadeguati (Bjorn Sufke, Quello che gli uomini non sanno dire: Le mozioni nascoste nell'animo maschile, 2011)

 

Metrosessualità e identità maschile

La metrosessualità non sembra però una risposta in sé soddisfacente a incertezze e domande che appartengono agli stati profondi della psiche e dell’identità e che richiedono di recuperare, oggi più di ieri, quella che Jung definiva la parte “anima” della psiche dell’uomo e abbracciare modelli multidimensionali e creativi della mascolinità (Edoardo Giusti e Lino Fusco, Uomini: psicologia e psicoterapia della maschilità, 2002).

 

Disturbo dell'identità di genere: come nasce?

 

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