Festa della donna: Ritratto del femminile contemporaneo

Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida, che non finisce mai (Oriana Fallaci). Nella festa della donna ricordiamo la fatica che ogni giorno accompagna le donne nell'essere se stesse, in una società non sempre accogliente.

Festa della donna: Ritratto del femminile contemporaneo

La festa della donna, celebrata in molte nazioni del mondo l’8 marzo, è la giornata mondiale dedicata alle donne e al ricordo delle lotte politiche e sociali affrontate per ottenere diritti e valore nel contesto sociale.

Il ruolo femminile ha subito molti cambiamenti nella storia passando dall’essere figlia, moglie e madre senza alcun diritto, sottomessa al potere del capo famiglia, priva di alcuna possibilità di scelta e di rivalsa sulla propria condizione, ad una figura femminile via via sempre più “libera” e con maggiore potere sulla propria vita.

Questi passaggi purtroppo non sono uguali in tutti i paesi del mondo e ancora oggi si osservano grandi differenze mondiali nel ruolo e nel potere assunto dalle donne, nel loro contesto sociale e famigliare.

 

Figura femminile oggi

Se ci fermiamo a guardare le donne attorno a noi spesso vediamo impegno, dinamicità, capacità, determinazione, coraggio e una ricerca di se stesse e della propria serenità in modo forte e desiderato.

Vediamo generatrici, che per 9 mesi curano in grembo una nuova vita, entrano in contatto con il figlio in modo intimo e profondo, direi forse indescrivibile a parole.  Madri impegnate in prima linea nella cura e crescita del figlio, anche per le politiche sociali che concedono la possibilità di stare a casa dal lavoro per un certo periodo dopo il parto (maternità) solo alle mamme.

Donne indaffarate nella cura della casa che è comunemente affidata a loro, vuoi per il “maggior tempo” o predisposizione o forse per una concezione sociale ancora un po’ arretrata.

Lavoratrici che spesso vivono il lavoro con passione al pari o più degli uomini, impegnate al massimo per fare carriera o semplicemente per raggiungere i propri obiettivi e la propria soddisfazione; donne intelligenti, creative e competenti. Il tutto associato nel tentativo di conciliare famiglia e lavoro e arrivare a fare il meglio in ogni contesto.

Insomma sempre più la figura femminile sta acquisendo ruoli al pari dei quelli degli uomini, derivati dalle lotte passate per i propri diritti e dalla determinazione che caratterizza il genere femminile.


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Un’immagine sociale svalutante

Ogni cosa ha un rovescio della medaglia: anche nelle società più avanzata purtroppo la femminilità è rappresentata in modo svalutante e sicuramente lontana dalla figura femminile presentata sopra.

Basta accendere la tv, navigare in internet, sfogliare un giornale per osservare donne in pose seducenti, spesso poco vestite anche per pubblicizzare qualcosa che non ha nulla a che fare con la sfera sessuale e intima. Si fa leva sulle caratteristiche seduttive e corporee piuttosto che su aspetti come intelligenza, creatività e competenza, sminuendo la femminilità.

La figura femminile viene maggiormente associata alla maternità e se una donna decide di dedicare tutta la sua vita allo studio, ricerca e lavoro viene vista in malo modo come se il ruolo sociale comunemente imposto fosse più importante della sua felicità.

Sulla carta i dati statistici ci dicono che, nonostante le politiche di eguaglianza tra i sessi, le donne impegnate nel mondo del lavoro sono meno degli uomini, le cariche più alte vedono una prevalenza nettamente maschile, i salari sono differenti e il desiderio di essere mamma-lavoratrice deve fare i conti con molti ostacoli di pensiero e burocratici.

 

La difficoltà di essere donna in una società che cambia... ma non muta

L’essere donna porta con sé molte difficoltà che spesso derivano dal contrasto tra il proprio volere e quello della società.

Si deve lottare con un’immagine che sminuisce la donna a solo corporeità e quindi spesso si sentono storie di donne usate e maltrattate in cui la loro dignità viene calpestata. O senza ricorrere a storie drammatiche bisogna prestare attenzione a come ci si veste e ci si comporta perché si potrebbe creare pretesto per commenti, risate o disapprovazione, tutt’altro che piacevoli.

C’è poi la lotta tra famiglia e lavoro: si crede che una buona mamma non possa essere una donna in carriera e viceversa. Il vissuto porta a senso di inadeguatezza, paura di esprimere il proprio volere, di essere giudicate, senso di colpa verso la famiglia e molte altre sensazioni. Il risultato frequente è un annullamento della propria identità per plasmarsi al volere sociale.

Ma avete mai sentito di un ottimo padre che è anche un eccellente uomo in carriera? Dov’è la differenza?

Nonostante i cambiamenti e i successi raggiunti c’è ancora tanta paura di esprimere se stesse e le proprie potenzialità, come se non ci si sentisse autorizzate (ma da chi? Da cosa? Perché?) e si avesse il timore di sbagliare e creare danno.

Ovviamente come ogni in “regola” c’è l’eccezione e sempre più si sentono storie di donne di successo e che segnano la storia. Hanno avuto il coraggio di seguire il proprio cuore e le proprie passioni.

Nella festa della donna non ricordiamo solo le lotte fatte e i successi raggiunti ma celebriamo le potenzialità del genere femminile che non è migliore o peggiore di quello maschile ma solo diverso. Celebriamo la diversità tra uomo e donna come elemento arricchente e che può essere motore di grandi cose e ricordiamoci di combattere ogni giorno per scoprire ed esprimere un pezzo di noi.


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