Facebook e il lavoro: come trovare occupazione grazie al social network

Facebook e il lavoro: due termini in apparente contrasto ma che oggi rappresentano il nuovo modo di intendere e di utilizzare il social network più famoso al mondo. Vediamo quali sono le cose da evitare per non compromettere la nostra affidabilità sul web

Facebook e il lavoro: come trovare occupazione grazie al social network

Come si collegano Facebook e il lavoro? Stando alla ricostruzione fatta da The Social Network sulla nascita di Facebook, pare che al suo ideatore non passasse assolutamente per la mente di utilizzare la rete per motivi che andassero oltre la semplice socializzazione e, diciamolo pure, la naturale tendenza di uomini e donne a farsi insistentemente gli affari che non li riguardano! «La gente vuole andare su internet per sapere cosa fanno gli amici. Serve un sito web che glielo permetta. Amici, foto, profili. Prendere la vita sociale e metterla online», è la dichiarazione fatta dal finto Mark Zuckerberg all’interno del film. L’intento, insomma, era abbastanza chiaro fin dalle origini, e niente che alludesse minimamente a qualcosa capace di mettere in collegamento Facebook con il lavoro. Tuttavia va considerato che l’impiego che oggi se ne fa anche per fini lavorativi può forse intendersi come il risultato di una specie di stanchezza che, col tempo, si è raggiunta sul piano del voyeurismo.

 

Facebook e il lavoro: la nuova frontiera

Facebook e il lavoro è il nuovo capitolo da scrivere nella storia del più famoso social network. Il perché è presto detto: siamo tutti d’accordo che il bello di ficcare il naso nelle vicende altrui sta tutto nel vederci più chiaro rispetto a una certa cosa. È il fascino del mistero, poi svelato grazie a quei pochi dettagli che si sono intravisti o ascoltati. Segue la fase del confronto con gli amici, tra lo stupore di chi non sa e di chi invece ha nuove e succulenti informazioni da aggiungere a quelle già raccolte. Inutile dire che di tutto ciò, alla fine, rimane davvero poco, e questo grazie proprio a Facebook. Qui, infatti, ogni cosa viene resa immediatamente pubblica, spesso dagli stessi interessati, cosicché l’attrattiva per l’intrigo si perde completamente. In compenso, però, è possibile che da questa “noia” scaturiscano nuovi modi di intendere e di sfruttare il social network. Uno su tutti il lavoro, e come fare per trovare occupazione grazie a Facebook e non solo. 

 

Il profilo facebook come vetrina del proprio lavoro

Capita sempre più di frequente che nella lista degli amici siano ormai presenti non solo i nomi di colleghi, vecchi compagni di scuola o cugini, ma anche quelli di aziende e professionisti, contatti che è per primo l’utente a non conoscere in via diretta e personale ma che, nel loro insieme, stabiliscono comunque un ponte tra Facebook e il lavoro. Attraverso il profilo Facebook, infatti, ci si può promuovere al pari di un prodotto. L’inserimento di link, foto, video e note permette di veicolare i frutti del proprio lavoro in modo semplice e “virale”. Con in più il vantaggio del riscontro immediato dato dagli eventuali commenti di amici e, magari, da parte di quegli stessi esperti di cui si vuole a tutti i costi attirare l’attenzione.

 

Facebook e il lavoro: quando le amicizie sono inconciliabili

Basti pensare alle foto di serate passate in compagnia di amici tra fiumi di birra e risate demenziali. Ebbene, immaginate che ad ogni nuova amicizia accettata verrà dato anche ai potenziali datori di lavoro modo di scorrere i vostri album e farsi così un’idea su chi siete veramente. O meglio: di giudicarvi in senso assoluto su momenti della vostra vita che, prima dell’avvento dei social network, sarebbero rimasti sicuramente privati, attimi di goliardia che però rischiano di diventare lo strumento attraverso il quale misurare il vostro grado di affidabilità. Un’indagine condotta da Gidp/Hrda, l’associazione dei direttori delle risorse umane, lo rivela: il 71,42% delle aziende utilizza internet come strumento di indagine nei confronti di potenziali collaboratori, incluso Facebook. E sempre in tema di amici: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, recita il proverbio. Ed è davvero interessante notare come, nonostante la tecnologia, i vecchi adagi continuino a funzionare. Sì, perché oltre a rispondere delle proprie pubblicazioni sul profilo, bisognerebbe prestare altrettanta attenzione anche alle “compagnie che si frequentano” sul web. Non si tratta di avere i servizi segreti alle calcagna!, ma di utilizzare responsabilmente la rete sociale così da sfruttarne appieno le potenzialità.  

 

Fonte immagine: Matt Hamm