La paura di sbagliare… E il bello di farlo

Errare è umano, ma perseverare nell’errore non è diabolico: ripetere sistematicamente gli stessi sbagli è anzi una caratteristica umana assai diffusa. Ricerche recenti analizzano alcuni dei nostri errori più frequenti e spiegano perché molto spesso vale la pena di commetterli. Allora cerchiamo di capire meglio perché non dovremmo avere paura di sbagliare

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Paura di sbagliare? Quando è stata l’ultima volta che eravate assolutamente convinti di avere ragione e alla fine è risultato che stavate sbagliando?

È una cosa che capita di frequente perché la nostra certezza soggettiva di stare facendo qualcosa di giusto non deriva necessariamente dai fatti anzi, nella maggior parte delle situazioni quotidiane commettiamo errori sistematici che molti ricercatori che si occupano di cognizione stanno studiando da anni.

In numerose decisioni ci basiamo su previsioni nelle quali ha un ruolo cruciale la componente affettiva: per esempio nell’organizzare una cena, nel decidere la meta della prossima vacanza e anche nella scelta del partner.

È un fatto sperimentalmente documentato che non siamo in grado di valutare in modo attendibile le conseguenze future di una scelta fondata sulle nostre convinzioni attuali, perché sopravvalutiamo la durata e l’intensità dei sentimenti che determinati eventi suscitano in noi.

Il fatto che abbiamo difficoltà a formulare giudizi realistici dipende anche da altre cause: per esempio spesso preferiamo storie di persone rispetto al semplice elenco di numeri e fatti, così di solito attribuiamo più valore ai suggerimenti per gli acquisti che ci vengono dati da amici che non alle informazioni obiettive fornite da organizzazioni di difesa dei consumatori.

In più veniamo indotti a compiere errori anche per la frequente tendenza alla semplificazione che può prendere la forma di conclusioni induttive sbagliate. Diversamente dall’uomo un computer prenderebbe in esame tutte le soluzioni possibili, noi invece per risparmiarci questo compito estenuante ci lasciamo andare alla soluzione presumibilmente più ovvia. D’altra parte questo tipo di soluzione conduce rapidamente a generalizzazioni indesiderate, alle quali seguono spesso stereotipi e pregiudizi.

 

Cosa ci dice la psicologia riguardo l'errore?

 

La paura di sbagliare e l’ammissione dei propri errori                    

Paura di sbagliare sì, ma in ogni caso dopo aver esaminato in modo scrupoloso le nostre conclusioni possiamo anche correggerle, giusto? Se solo fosse così facile. Un’altra distorsione tipica infatti è “l’errore di conferma”, ossia si tende a creare una conferma invece di esaminare criticamente la propria convinzione.

Del resto avere ragione è gratificante e fornisce un feedback positivo, chi crede di avere ragione solo per questo motivo dà l’impressione di essere competente e autorevole. Non ammettere i propri errori può sembrare una questione riprovevole, ma in psicologia può essere un atteggiamento giustificato: la negazione dei propri errori protegge l’autostima e rafforza la convinzione di esercitare un’influenza.

 

La paura di sbagliare: l’Error Management Training (EMT)                                

I pedagogisti riguardo alla paura di sbagliare hanno cercato di fare di necessità virtù e hanno utilizzato l’errore come strumento di conoscenza nelle scuole, nelle università e nella vita professionale incoraggiando allo sbaglio attraverso strategie come l’Error Management Training (EMT).

Quest’ultimo si fonda sul motto: “Più errori commetti, più rapidamente impari”, ossia sul fatto che gli errori possono accelerare l’elaborazione e l'apprendimento di informazioni.

Condizione importante: al contrario di ciò che avviene nei metodi classici, i soggetti non vengono messi costantemente di fronte ai loro errori, ma devono avere il tempo necessario per registrarli e rifletterci, esplorando il problema in modo indipendente e verificando loro stessi il proprio sapere. Così imparano a vincere la paura di sbagliare.

Un metodo efficace? Le ricerche sono ancora contrastanti ed è chiaro che in determinate circostanze è utile evitare il più possibile gli errori. Una cosa è certa: l’errore non è una ragione per rinunciare, anche perché permette di adattarci in modo più flessibile ad un ambiente complesso.

 

Come trasformare un fallimento in un'opportunità?

 

Immagine | Matt McGee