Counseling filosofico: la filosofia “in pratica”

Se iniziate a leggere questo articolo per scoprire un metodo nuovo di consulenza forse rimarrete delusi. Nel counseling filosofico l’uomo “deve trovare un luogo nel quale poter trattare i suoi problemi, senza venir trattato a sua volta, dove deve essere preso “sul serio” per quello che dice e non pre-giudicato sulla base di teorie”. Ecco perché il counseling filosofico non ha un metodo di partenza definito, ma lo trova nella consulenza stessa. Approfondiamo l’argomento

Counseling filosofico: la filosofia “in pratica”

Il counseling filosofico si propone di fornire una consulenza in termini di supporto, aiuto e orientamento a chi lo richieda (individui, gruppi, organizzazioni) nell’ambito dei processi relazionali, decisionali, intellettuali o esistenziali. Il counseling filosofico si presenta come una “nuova professione”, esercitata in molte parti del mondo soprattutto da laureati in filosofia che mettono le loro competenze a disposizione di chi ne fa richiesta per avere un aiuto nell’affrontare difficoltà esistenziali. Le competenze del filosofo vengono ricercate non già per discutere ed affrontare problemi “astratti”, e tantomeno per conoscere o approfondire questioni tradizionalmente filosofiche, bensì per difficoltà concrete, personali e quotidiane.

 

Counseling filosofico: il dialogo socratico come strumento di empowerment

Padre del counseling filosofico è Gerard Achenbach: la sua insoddisfazione per il modo in cui la filosofia viene praticata oggi, ossia in un “ghetto accademico” dove ha perduto il rapporto con qualsiasi problema che opprime realmente gli uomini, lo ha portato a dar vita ad una vera e propria attività professionale di filosofo. La semplice idea che muove Achenbach è: se il filosofo si occupa di problemi, perché non mette le sue competenze al servizio di coloro che, avendo appunto problemi da discutere con qualcuno, ritengano utile farlo proprio con un filosofo? In questo modo, il counselor e il cliente potranno dar vita ad un dialogo filosofico, inteso secondo la maieutica socratica, che si avvierà da concrete questioni della vita reale e rimarrà ad esse ben ancorato.

 

Secondo Achenbach “sintomo” e “malattia” vengono usati strumentalmente e routinariamente sulla base di una pre-comprensione scientista di cosa sia “normale” o “sano”, con la conseguenza che l’individuo concreto viene pre-giudicato, “trattato”, “curato” senza rispetto per la sua peculiare unicità. Nel sintomo, sostiene Achenbach, si esprime ciò che è stato escluso, non realizzato, rimosso, trascurato e che potrebbe essere discusso in un dialogo appunto, nel quale vi sia la libertà di non lasciarsi abbagliare da ciò che è decretato, certo. In questo senso, forte è il riferimento del counseling filosofico al “dialogo strategico”, strumento privilegiato della psicoterapia e del counseling strategico, attraverso il quale il cliente è indotto a considerare un nuovo punto di vista sul problema come se il cambiamento fosse una scoperta guidata da lui stesso.

 

Counseling filosofico e sviluppo della saggezza

Si attribuiscono al counseling filosofico due possibili obiettivi: uno più immediato, pragmatico, che consiste nell’aiutare il cliente a superare i problemi personali; l’altro di più ampia portata che consiste nell’aiutarli a sviluppare la saggezza, vale a dire l’apertura verso la ricca rete di idee sottesa alla vita. È quest’ultima che, a detta di molti, distinguerebbe il counseling filosofico in maniera evidente dalle altre forme di consulenza. La saggezza a cui ci si riferisce è svincolata da contenuti sapienziali, ossia non si tratta di seguire “norme” o “dottrine”, né di ricalcare le orme di qualche saggio, ma piuttosto di saper essere sensibili alla preziosa rete di significati reali e possibili del nostro mondo. È inattuabile una genuina ricerca della saggezza in un corso di filosofia o trovandosi a fare una conversazione su questioni astratte: la filosofia come saggezza deve sempre sorgere da una concreta vita individuale, ed essere compiuta con l’esame della vita della persona, dei suoi problemi, del suo mondo. Con il counseling filosofico sembra possibile.

 

Fonte immagine: fr.fotopedia.com