Principi per comunicare in maniera corretta

Principi generali della corretta comunicazione, dal catturare l'attenzione, all'uso delle pause, alla valutazione del effetto finale.

Principi per comunicare in maniera corretta

La comunicazione è il trasferimento di informazioni da un’entità ad un’altra. Le informazioni possono avere diverse forme: verbali, emotive, immagini mentali.

L’attenzione è il veicolo delle informazioni. Senza attenzione non è possibile comunicare. L’attenzione è la centratura che si ha con la propria parte più vera e profonda di sé stessi. Essa si verifica nel silenzio delle pause, quando viene lasciato uno spazio sufficiente tra l’espressione di un pensiero e l’ascolto dell’effetto che esso ha su chi lo ha espresso ma anche su chi lo riceve.  

L’attenzione va comunque posta sull’intero processo che comprende sia gli interlocutori che l’azione. Essere presenti significa avere un’attenzione globale. Nel guidare l’auto l’attenzione viene posta sulla strumentazione e sulla strada, sulle altre auto e sui cartelli stradali e con l’esperienza è possibile porre l’attenzione su tutte queste cose e al tempo stesso portare il pensiero altrove. Così ogni processo consapevole contiene in sé tutti gli elementi e comprende la presenza del momento.  

Le pause permettono di assimilare il contenuto della comunicazione. Durante le pause la mente continua il suo lavoro di elaborazione dei dati, mentre l’individuo rimane presente a se stesso e a ciò che accade. Attraverso un processo di questo tipo le informazioni emesse e ricevute diventano consce, l’individuo diviene così consapevole di sé e del modo che lo circonda. L’essere cosciente è l’osservatore neutro

La corretta comunicazione deve essere funzionale ed efficace. La misura di una comunicazione efficace si può valutare in base al numero di informazioni che arrivano a chi la raccoglie. Nella comunicazione si può misurare l’efficacia anche in base all’effetto prodotto: se il processo è avvenuto nel modo esatto l’effetto prodotto sarà di forza, viceversa è presente stanchezza.

Quando un processo comunicativo produce stanchezza è perché esso si verifica nella mente, lontano dalla realtà e dal momento presente. In tal caso non c’è flusso tra i due comunicanti.