L'ironia: i pro e i contro di un'arma a doppio taglio

L’ironia è un modo per cogliere aspetti paradossali e comici della realtà restituendoli in forma di battuta tagliente diretta a colpire, attraverso il riso, le debolezze o errori altrui. È generalmente meno aggressiva del sarcasmo, ma più pungente e meno “pensata” dell’umorismo. Vediamo i pro e i contro

L'ironia: i pro e i contro di un'arma a doppio taglio

Ironia, umorismo e sarcasmo sono spesso usati come sinonimi, ma non rappresentano affatto la stessa cosa.

Sono modi diversi di cogliere aspetti paradossali e contraddittori della realtà e di comunicarli nelle relazioni interpersonali.

Vediamo meglio allora in che cosa l’ironia è differente sia dall’umorismo che dal sarcasmo.

 

L’ironia e le sue caratteristiceh

Cogliamo aspetti contraddittori e paradossali della realtà ogni qual volta gli avvenimenti contraddicono le attese, le aspettative che il contesto ci incoraggia ad avere: è questa discrepanza che può sollecitare il riso smorzando in tal modo la tensione e l’aggressività.

Lo aveva già illustrato Freud col concetto di “motto di spirito”, una modalità difensiva evoluta e matura mediante la quale la persona si difende da circostanze negative tramutando l’aggressività che esse suscitano in riso.

Indubbiamente l’ironia è un modo per esprimere emozioni in parte aggressive e conflittuali “stemperandole” nell’ilarità, spesso condivisa, depontenziandone quindi la carica distruttiva.

 

Ironia, umorismo e sarcasmo

Rispetto al sarcasmo, l’ironia è meno aggressiva: il sarcasmo ha il connotato di un attacco diretto contro un’altra persona conservando tutta la carica aggressiva che questo comporta; l’ironia esprime invece un aspetto comico dell’altro e della realtà in maniera più sottile e indiretta e, per questo, più facilmente condivisibile da chi la riceve.

È tuttavia con l’umorismo che si ha la possibilità di porre una distanza ottimale dall’emozionalità aggressiva sollecitando un pensiero, una riflessione condivisa sulle contraddizioni che si stanno cogliendo.

Come osserva Cipolla, con l’ironia si ride dell’altro, con l’umorismo si ride con l’altro (Allegro ma non troppo, Il Mulino, Bologna, 1988)

 

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Un meccanismo di difesa maturo

Il ricorso all’autoironia e all’umorismo rappresenta la possibilità di adottare un meccanismo di difesa maturo ed evoluto che consente alla persona non solo di tollerare meglio i propri difetti e quelli altrui ma anche di porre una distanza ottimale da essi sviluppando una riflessione che renda possibile gestire le emozioni.

Ridere di sé stessi – con umorismo e autoironia e non certo con sarcasmo – è salutare perché aiuta a identificarsi con la posizione di un osservatore benevolo e non giudicante e a tollerare i propri umani difetti senza demolire la propria autostima.

Pensiamo ad esempio a quante volte ci giudichiamo negativamente come persone soltanto sulla base di un singolo comportamento. Sono ad esempio tutte quelle circostanze dove reagiamo alle nostre debolezze con un’estrema, se spesso misconosciuta, vergogna: mangiare troppo, non risultare spigliati e socievoli come si vorrebbe, non portare a termine un progetto di lavoro nei tempi prefissati…

Quando confondiamo il risultato di un nostro comportamento con il nostro valore come persone globali commettiamo un pericoloso errore: la vergogna ci porta a svalutarci globalmente, attaccando drasticamente la nostra autostima, col risultato di paralizzarci rendendoci in tal modo non solo sfiduciati e negativi verso noi stessi, ma anche incapaci di porre rimedio al problema!

Che fare? Imparare a sviluppare della sana autoironia è un primo passo: ridere permette di smorzare la tensione, considerare le cose da un punto di vista più ampio preservando l’autostima e permettendoci di pensare e attuare delle soluzioni.

 

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