Internet e salute: le regole antibufala

Internet sta diventando il regno dell’informazione incontrollata. Questo è segno di libertà, ma anche di nuove fonti di rischio. Come sopravvivere alla bufala su Internet quando si tratta di salute?

Internet e salute: le regole antibufala

Internet e salute è un binomio sempre più forte. La disponibilità di informazioni e il desiderio di una ricerca autonoma (sarà anche sintomo di scarsa fiducia nei nostri medici?) porta le persone a navigare per curare!

Una ricerca di Eurisko ha messo in luce un aumento esponenziale delle ricerche online nell’arco di tempo che va dal 2000 al 2015 (dal 11 al 68%) e questo ha avuto delle ricadute nell’ambito della salute.

Dove andiamo a cercare, chi ascoltiamo in tema di medicine e patologie: queste domande sono di assoluta importanza perché la Rete è anche il regno delle bufale: come difendersi da informazioni sbagliate che potrebbero metterci a rischio?

 

Cosa cerchiamo in rete?

La ricerca di Eurisko promossa da Assosalute ci offre una panoramica su cosa andiamo a cercare in Rete. Il fenomeno è in continua ascesa e ha degli aspetti sia positivi, sia negativi. Tra gli argomenti di maggior interesse ci sono domande relative agli stili di vita salutare, ai farmaci e alla loro somministrazione, a cosa è stato prescritto da un medico in casi simili, ai medici e ai centri di eccellenza per determinate patologie, agli integratori alimentari e ai farmaci senza ricetta.

Questa fame di sapere ci mostra un italiano attento alla propria salute e desideroso di essere informato, insomma un atteggiamento più autonomo anche nella gestione di sé. Questa autonomia rischia di essere dannosa qualora questa quantità di informazione non è bilanciata anche dalla ricerca della qualità.

 

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Dove cerchiamo le informazioni?

Questo è il punto dolente del binomio internet e salute: dove cerchiamo le informazioni. Le cifre della ricerca di Assosalute non sono confortanti: l’85% dei rispondenti ha cercato informazioni online, ma il 28% partecipa a forum e blog e a pari merito (17% ciascuno) ci sono coloro che hanno usato i social network e chi si è rivolto ad un esperto.

Molti di noi si accontentano quindi di reperire informazioni da fonti anonime (chiunque si può celare dietro un post di facebook o in un forum di salute), ma per qualche motivo viene considerato competente e affidabile, anche quando si parla di posologia. Ma perché ci fidiamo di un post anonimo che ha la stessa visibilità e affidabilità di una scritta su un muro? La risposta si cela dietro una combinazione di elementi:

  • Una mentalità complottista che si autoalimenta in rete e che vede nelle medicine e nella medicina un vero nemico.
  • La logica dell’algoritmo dei motori di ricerca che premiano i post scritti meglio in logica SEO e quelli più cliccati mettendoli al primo posto dei risultati rendendoli quindi più visibili.
  • La visibilità del post dà al navigatore un’impressione di maggior validità (e siamo anche un po’ pigri nelle nostre ricerche quindi ci accontentiamo dei primi risultati) aumentandone le visite e creando un circolo vizioso.
  • L’anonimo viene percepito come affine, qualcuno che ha avuto un problema simile e che non ha interessi economici per mentirci.

In tutto questo, manca, la certificazione della validità di informazioni che hanno diretta conseguenza sulla nostra vita.

 

 

Le regole antibufala

Ecco allora la chiave, la prima regola antibufala: investi 5 minuti del tuo tempo per verificare la tua fonte!! Assosalute articola questo principio in 5 regole salva-salute:

  1. In salute non ci sono soluzioni banali: una patologia complessa non si risolve con metodi banali. Diffidare delle soluzioni semplicistiche
  2. Chi parla, si qualifica? Ha le competenze e le conoscenze necessarie? Non si possono cambiare le prescrizioni mediche, ciò che va bene per un individuo, non ha validità per tutta la popolazione.
  3. Diffidare dei copia e incolla, soprattutto se non si specifica il contesto.
  4. Non fidarsi del passaparola, cercate informazioni su siti di enti certificate.
  5. Cercare conferme da più fonti: se il passaparola vi convince prendetelo come spunto per un approfondimento e non come il termine della vostra ricerca. Chiedete al vostro medico o al vostro farmacista di fiducia!

 

Credere alla false notizie o difendersi dalla disinformazione?