Il ruolo dell'intelligenza emotiva nel rapporto di coppia

L'articolo espone le problematiche emotive e relazionali che possono incrinare il rapporto di coppia e individua nell'intelligenza emotiva una soluzione affinche gli scontri all'interno della coppia siano positivi e costruttivi. Individua le differenze nelle modalità di vivere ed esprimere le emozioni tra uomini e donne e offre suggerimenti per migliorare la propria emotività a beneficio del rapporto con se stessi e col proprio partner

Il ruolo dell'intelligenza emotiva nel rapporto di coppia

Possiamo considerare l’intelligenza emotiva come la capacità di vivere al meglio le proprie emozioni e quelle altrui. Peter Salovely, psicologo statunitense che ha trattato per la prima volta il tema dell’intelligenza emotiva, ne individua 5 ambiti principali:

 1. l’autoconsapevolezza, cioè il riconoscimento delle proprie emozioni nel momento stesso in cui sorgono,
 2. la capacità di gestirle anziche soccombere ad esse,
 3. l’empatia, ossia riconoscere le emozioni che provano gli altri, 
 4. l’automotivazione che comporta la capacità di rimanere motivati nel raggiugimento dei propri obiettivi nonostante i fallimenti e le frustrazioni che possono insorgere durante il percorso, ed è quindi coadiuvata da un’adeguata dose di ottimismo e speranza e, infine,
 5. la competenza sociale, vale a dire la capacità di gestire le relazioni interpersonali quindi di dominare le emozioni altrui. 

Fatta questa premessa possiamo capire quanto sia importante anche nel rapporto di coppia la capacità di esercitare un adeguato controllo emozionale, prima di tutto delle proprie emozioni.

 

La coppia tra differenze, difficoltà e intelligenza emotiva

Nell’arco degli anni si è assistito ad un notevole aumento di divorzi. Ricerche statunitensi hanno dimostrato che le coppie sposatesi nel 1970 avevano il 50% di probabilità di separarsi mentre per le coppie che si sono unite in matrimonio nel 1990 la percentuale saliva al 67%.  Indubbiamente questo cambiamento è dovuto alla minore influenza delle pressioni sociali che un tempo “costringevano” anche le coppie infelici a stare unite. Ciò significa che oggi il collante che mantiene in vita un matrimonio è costituito dai vincoli emotivi.

Non sono più regole esterne sociali o culturali a saldare l’unione ma qualcosa di personale, profondo, interiore che diventa il reale fondamento del matrimonio. 

Sofisticati studi sui legami di coppia e sui comportamenti che li distruggono, hanno dimostrato che le difficoltà di coppia originano nell’infanzia, dalle differenze fra la realtà emozionale delle bambine e quella dei bambini: Si osserva un diverso approccio dei genitori verso i figli maschi e verso le figlie femmine: ad esempio i genitori tendono a discutere maggiormente di emozioni con le femmine piuttosto che con i maschi e, quando giocano con  figlie femmine, le madri, esprimono una più vasta gamma di emozioni.  

Ciò predisporrebbe le bambine, una volta adulte, ad arrivare al matrimonio con una maggiore competenza emozionale rispetto agli uomini, una maggior capacità di comprendere le emozioni espresse nel linguaggio non verbale, una maggiore propensione ad esprimere i sentimenti e una maggiore capacità di gestione degli stessi.

Gli effetti di questo diverso approccio si osservano nelle interazioni tra i bambini. Via via che crescono, nei loro giochi i maschi tendono a cercare la competizione, le femmine invece giocano per lo più in piccoli gruppi nei quali privilegiano la cooperazione e l’intimità.

Ciò fa sì che uomini e donne si aspettino cose diverse da una conversazione:

  • gli uomini parlano di fatti, le donne, di emozioni. 
  • Gli uomini, via via che il matrimonio o la relazione si consolida, sono sempre meno disposti a parlare perché considerano intimità  il fare qualcosa con le loro mogli: andare a fare la spesa o programmare le  vacanze. Le donne invece considerano fondamentale la comunicazione . 
  • Una ricerca di Ruben C.Gur della school of  medicine della Pennsylvania University, ha rilevato che gli uomini minimizzano le emozioni e hanno più difficoltà a riconoscere i segnali emotivi non verbali.  Perché un uomo riesca a riconoscere la tristezza della moglie questa deve essere veramente molto depressa!
  • Le donne si soffermano maggiormente sui problemi della loro relazione, mentre gli uomini hanno una visione piu rosea del loro matrimonio.

Al di là dei problemi che possono esserci in una coppia ciò che conta per la durata di un matrimonio è il modo in cui la coppia li affronta. 

 

Matrimonio: consigli per l’uso 

Le donne tendono maggiormente a lamentarsi, a riconoscere la presenza di un problema anche laddove per l’uomo di problemi non ce ne sono; è importante allora che le donne, quando rimproverano i loro partner,  si limitino a rimproverare l’azione sbagliata (protesta) non la persona (critica). 

 Es: “Hai lasciato ancora i tuoi vestiti in disordine. Quando ti comporti così mi fai innervosire perché cerco di tenere la casa sempre in ordine e non mi sento compresa”

La protesta è rivolta all’azione del marito e spiega come tale azione abbia fatto sentire la moglie. Non è una attacco verso il marito.La critica: “Hai lasciato ancora i tuoi vestiti in disordine. Te l’ho detto mille volte e non capisci niente. Sei un menefreghista buono a nulla”
La critica personale è un attacco alla persona che, di conseguenza, proverà umiliazione e vergogna e reagirà con una risposta difensiva più che tentare di migliorare le cose.

Dal canto loro gli uomini dovrebbero:

  • non evitare il conflitto
  • considerare la lamentela della donna come un atto d’amore allo scopo di far funzionare la relazione;
  • Se il rancore si protrae nel tempo, prima o poi la collera esplode e la donna può attaccare “pesantemente“ l’uomo. In questi casi l’uomo deve capire che questa reazione indica l’intensità con cui la donna vive quel problema;
  • evitare di “tagliare corto” dando soluzioni: l’uomo che è sempre piuttosto pratico e meno emozionale, di fronte alla lamentela della donna spesso fornisce con estrema sicurezza soluzioni pronte all’uso che il più delle volte non fanno altro che aumentare la sensazione della donna di sentirsi incompresa. La donna ha solo bisogno di sentire che i suoi sentimenti sono compresi anche se l’uomo può non essere d’accordo con lei, ciò che conta è che la  ascoltando.  

 

I meccanismi di riparazione 

Esistono meccanismi di riparazione che evitano che una discussione possa sfociare in una lite violenta, ad esempio: evitare le divagazioni, empatizzare col partner, calmare la tensione.

E’ importante non soffermarsi troppo sui problemi spesso oggetto di conflitto nelle coppie (figli, problemi economici ecc..). 

John Gottman, psicologo di fama internazionale nell’ambito dell’intelligenza emotiva, sostiene che l’empatia, la capacità di ascoltare l’altrodi calmarlo e di calmarsi sono tutte competenze fondamentali affinchè gli scontri all’interno della coppia siano positivi e costruttivi.
Per calmarsi, può essere utile durante una lite sospendere qualche minuto quando ci si accorge che aumenta l’intensità della collera: una passeggiata, un esercizio aerobico, un esercizio di rilassamento possono essere sufficienti a riprendere il controllo emozionale. 

Quando  iniziano ad insorgere pensieri negativi sul partner durante una discussione può essere utile sostituirli con ricordi positivi, ad esempio una moglie che pensa del marito “ecco nemmeno mi ascolta, non gliene importa niente di me” può cercare di ricordare le volte in cui il marito le ha dimostrato il contrario. 

Una tecnica molto utile è il rispecchiamento: quando un partner esprime la protesta l’altro la ripete con le sue parole cercando di coglierne i sentimenti sottostanti; questo crea sintonia emozionale tra la coppia ed evita il conflitto, ha un effetto calmante sul partner che si sente compreso.  

Questi sono solo alcuni dei suggerimenti utili a migliorare la comunicazione all’interno della coppia e a consolidare la relazione. Si tratta di competenze che è difficile mettere in pratica da un giorno con l’altro, per tanto necessitano di allenamento. Bisogna provare, provare, provare, affinchè come tutte le cose che si imparano diventino abitudini.

Educare l’intelligenza emotiva fin dalla tenera età sarebbe la via migliore verso relazioni adulte positive e costruttive e, probabilmente una vita realizzata, è comunque possibile a tutte le età acquisire le competenze necessarie ad un’adeguata consapevolezza e gestione delle emozioni.

BIBLIOGRAFIA: Intelligenza emotiva: che cos’è, perché può renderci felici”, Daniel Goleman