Gli stadi del cambiamento: il modello transteorico

Il cambiamento non è un fenomeno tutto o nulla. Richiede tempo e passaggi. A tal proposito, specialmente nell’ambito della prevenzione e promozione della salute, gli psicologi ed operatori hanno a disposizione un valido modello: il modello transteorico del cambiamento. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Gli stadi del cambiamento: il modello transteorico

Il modello transteorico del cambiamento (MTC; Prochaska e Di Clemente, 1982), considerato come uno dei modelli più utilizzati nella prevenzione e promozione della salute, poggia su alcuni assunti di base:

 > non è sufficiente una singola teoria per spiegare la complessità del processo di cambiamento,

> il cambiamento comportamentale è un processo dinamico che si articola nel tempo tramite il susseguirsi di stadi,

> gli stadi sono stabili e aperti,

> per ogni stadio di propensione al cambiamento sono suggeriti dei principi di modificazione comportamentale,

> l’importanza di procedere con gradualità.

Nell’ambito della prevenzione, la prima cosa da fare è valutare lo stadio nel processo del cambiamento a cui si trova ogni persona tramite valutazioni ed autovalutazioni.

Considerate, qualora vi apprestiate ad un cambiamento del vostro stile di vita, che servono dai 3 ai 6 mesi per adottare un nuovo comportamento, circa 1-2 anni per renderlo parte integrante del proprio stile di vita. Per cui, non abbiate fretta.

 

Stadi del modello transteorico del cambiamento

Prochaska e Di Clemente hanno ipotizzando 6 stadi attraverso cui la persona passa nel processo ciclico e progressivo del cambiamento.

Cambiare non è un processo "tutto o nulla", ma richiede il passaggio attraverso fasi intermedie. Dobbiamo immaginare questo processo come un percorso a spirale, via via si passa da uno stadio ad un altro e si procede verso il cambiamento.

Talvolta possono esserci delle ricadute, e allora ci ritroviamo ad uno stadio precedente, ma da lì è possibile ripartire nuovamente verso gli stadi successivi.

 

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Le fasi del cambiamento

  1. precontemplazione: la persona non ha nessuna intenzione di cambiare, non è consapevole dalla propria condizione patologica o a rischio, mentre altri vedono il problema la persona lo minimizza. In questa fase manca la motivazione e costruirla è l’obiettivo principale dell’operatore;
  2. contemplazione: si inizia a considerare la possibilità di un cambiamento, sia gli aspetti positivi che negativi del cambiamento vengono riconosciuti;
  3. determinazione o preparazione: la decisione di cambiare viene raggiunta, la consapevolezza degli aspetti negativi del vecchio comportamento domina su quelli positivi, la persona mostra apertura verso suggerimenti, generalmente questo stadio ha una durata minore rispetto ai precedenti. Qui si può regredire o procedere verso gli stadi ulteriori. Fondamentale l’intervento dell’operatore verso la costruzione di strategie operative.
  4. azione: il comportamento a rischio è interrotto, viene adottato il nuovo comportamento che viene incorporato nel proprio stile di vita.
  5. mantenimento: il problema viene definitivamente abbandonato, rischio di ricadute. Nel caso in cui sia presente una ricaduta, più questa viene colpevolizzata, più è forte il rischio di non ricominciare il ciclo e di arrendersi.

Il modello transteorico del cambiamento può essere applicato in diversi contesti. Ogni qualvolta si parli di motivazione e di cambiamento. Può essere strumento di intervento nel caso della cessazione dell’abitudine di fumare, nell’adozione di uno stile alimentare più sano, nell’esercizio fisico.

Se state valutando di adottare un nuovo e più sano comportamento, oppure un vostro familiare o medico vi sta suggerendo di farlo, potreste rivolgervi ad uno specialista (come ad esempio uno psicologo) per farvi accompagnare passo passo in questo impegnativo e spesso piuttosto promettente processo.

 

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