Le esperienze personali che condizionano le scelte estetiche

La bellezza è negli occhi di chi guarda. A confermarlo un recente studio sull’influenza delle preferenze individuali nelle scelte estetiche: le esperienze personali possono influenzare i nostri gusti anche più dell’influenza sociale o della genetica

Le esperienze personali che condizionano le scelte estetiche

Vi è mai capitato di coinvolgervi in un’infervorata discussione su quale attore, modella o personaggio dello spettacolo potesse essere ritenuto più gradevole di aspetto?

Non sempre gli altri condividono le nostre preferenze estetiche, nonostante spesso ai nostri occhi possano apparire “ovvie” e incontestabili. Ma, come si dice, i  gusti sono gusti! La scienza potrebbe darvi ragione.

Un recente studio rileva, infatti, quanto, in materia di giudizi estetici sui volti umani, saremmo assai poco influenzati da canoni condivisi e molto di più dai nostri gusti personali.

Le esperienze personali sembrerebbero influenzare le nostre scelte estetiche in misura maggiore rispetto ai condizionamenti ambientali e alla genetica.

 

Le esperienze personali condizionano le scelte estetiche

Lo studio in questione è stato recentemente pubblicato sulla rivista Current Biology, e le conclusioni a cui arrivano i ricercatori sembrano rivalutare il ruolo delle esperienze individuali e dei significati personali nei giudizi estetici forniti sulla gradevolezza dei volti umani.

Sebbene sia nota e assodata da tempo l’esistenza di una preferenza innata, e geneticamente determinata, per i tratti simmetrici dei volti umani e altri studi abbiano evidenziato l’influenza esercitata dall’ambiente culturale; larga parte delle nostre scelte estetiche sarebbe dovuta al peso di esperienze strettamente individuali e non condivise.

Tanto che si rileverebbe un ampio margine di discordanza anche nei giudizi espressi da coppie di gemelli monozigoti.

 

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Esperienze personali e scelte estetiche: non è tutta questione di geni

Lo studio è stato condotto su un campione di 35.000 mila volontari, reclutati mediante un sito internet, a cui è stato chiesto di esprimere le proprie preferenze estetiche su circa 200 immagini di volti umani.

Le stesse immagini sono state poi somministrate a 547 coppie di gemelli monozigoti e 214 coppie di gemelli dizigoti dello stesso sesso. In questo modo i ricercatori intendevano stimare il contributo della genetica sulle scelte dei soggetti.

Ebbene, l’ampio margine di discordanza registrato in questi casi ha confermato la grande influenza esercitata da fattori individuali e non condivisi, né a livello genetico, né a livello socio-ambientale, sulle scelte estetiche.

 

Il ruolo delle esperienze e dei significati personali

Sebbene la genetica e l’ambiente in cui viviamo predetermino e influenzino in parte le nostre preferenze, sembra che nelle nostre scelte estetiche pesino fattori relativi alla nostra psicologia e individualità, alle nostre vicende autobiografiche, e alle persone significative che abbiamo incontrato in passato.

Il volto di uno sconosciuto può risultarci gradevole e attraente non solo, o non necessariamente, perché è simmetrico e proporzionato o perché corrisponde ai canoni culturali dell’ambiente in cui viviamo; i significati personali e affettivi che attribuiamo a quel volto, le somiglianze che istintivamente rileviamo con altre persone importanti della nostra vita (si pensi ad esempio al primo amore dei tempi della scuola) possono facilmente avere la meglio.

A quanto pare c’è un certo margine di scientificità nel vecchio detto “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”

 

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