Adolescenti a rischio di depressione a causa dei social network?

I social network hanno assunto ormai un ruolo di primo piano nelle vite degli adolescenti: basta un “click” per essere connessi in un attimo con tutti i propri amici, scambiare informazioni, immagini, notizie di ogni tipo. Un’interfaccia col mondo che rischia di sostituirsi alle interazioni reali e portare alla depressione? La tecnologia in sé non è né buona né cattiva, dipende da come la si usa …

Adolescenti a rischio di depressione a causa dei social network?

I social network sono ormai diventati insostituibili mezzi di comunicazione fra gli adolescenti, il ruolo e le conseguenze di questo progressivo aumento delle interazioni virtuali rispetto a quelle faccia a faccia è però tutt’ora controverso.

Da un lato c’è chi denuncia il rischio di depressione e isolamento, dall’altro i social network stessi potrebbero essere luoghi dove più facilmente chiedere e trovare aiuto.

 

L’effetto paradosso dei social network

Andy Braner, esperto di educazione degli adolescenti, nel suo testo Alone: Finding Connection in a Lonely World evidenziava quello che, in base alla sua esperienza, poteva essere un effetto paradosso dei social network: basta un “like” per esprimere un’opinione, e un “click” per stringere un’amicizia; queste illusorie interazioni virtuali rischierebbero di sostituirsi all’autenticità di quelle faccia-a-faccia aumentando paradossalmente il senso di isolamento e il rischio di depressione.

Sebbene l’associazione fra social network e depressione in adolescenza non sembrerebbe scientificamente dimostrata (Jelenchick L.A., et al., "Facebook depression?" social networking site use and depression in older adolescents, Journal of Adolescent Health, 52,1,128-30, 2013), la comunicazione virtuale rappresenta una realtà complessa dalle implicazioni ancora da esplorare.

 

La pervasività dei social network nella vita quotidiana

Gli adolescenti pur avendo un’ottimale padronanza “tecnologica” del web e dei social network (spesso superiore a quella degli adulti) non sono altrettanto “equipaggiati” sul piano psicologico nel considerarne e gestirne le implicazioni.

Uno studio del dipartimento di psicologia dell’Università della California ha rilevato proprio quanto l’utilizzo pervasivo che gli adolescenti fanno dei social network interferisca in misura rilevante nel loro funzionamento quotidiano rallentando il lavoro scolastico o facendo perdere ore di sonno (Espinoza G., e Juvonen J., The pervasiveness, connectedness, and intrusiveness of social network site use among young adolescents, Cyberpsychology, Behavior and Social Networking, 14,12,705-9, 2011)

 

Social network e sostegno sociale contro la depressione

Altri studi d’altra parte, come quello recentemente svolto dai ricercatori della School of Medicine and Public Health dell’Università del Wisconsin, sottolineano come, da un altro punto di vista, i social network, proprio per la rapidità di contatti e il parziale anonimato che garantiscono rappresenterebbero luoghi  in cui gli adolescenti potrebbero più facilmente esprimere e trovare sostegno sociale contro stati d’animo negativi e depressione (Moreno, M.A., et al., Feeling bad on Facebook: depression disclosures by college students on a social networking site, Depression and Anxiety, Jun, 28, 6, 447-55, 2011).

 

Social network nel rapporto fra genitori e figli

I social network rappresentano per gli adolescenti luoghi virtuali dove potersi sperimentare nelle relazioni con gli altri mantenendo al tempo stesso sufficienti “margini di sicurezza” rispetto a implicazioni “faccia a faccia”.

Il rischio di rifugiarsi e isolarsi in un mondo virtuale è certamente presente, in tal senso è importante che gli adulti si avvicinino ad un mondo su cui possono aver tutto da imparare dai propri figli non per mettersi alla pari, ma per costruire un terreno di scambio e condivisione vicino al loro modo di interrogarsi e cercare se stessi.

 

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