Le diverse tipologie di leader: i mille volti del capo!

Per essere un buon leader non è sufficiente un corso, ma le nozioni di gestione del gruppo si devono combinare con una predisposizione personale. Vediamo quali caratteristiche di personalità creano le tipologie di leader.

Le diverse tipologie di leader: i mille volti del capo!

L'immagine del leader non è associabile ad un unico volto, esistono molti modi di guidare gli altri.

Non si tratta solo di stili insegnati in diversi corsi formativi, spesso le competenze apprese si mescolano alle caratteristiche individuali e di personalità del leader che fa propri gli insegnamenti altrui.

Come avviene questo mix vincente? Vediamo le opinioni di alcuni esperti e le loro tipologie.

 

I leader di Barbagli

Secondo Lorenzo Barbagli, esperto del settore, esistono degli Idealtipi che istintivamente colleghiamo all'immagine del leader e che si riconducono a delle specifiche caratteristiche di personalità:

  • Leader organizzativo, è preciso, funzionale, la sua autorità poggia sulle competenze possedute e sulla capacità di controllare il lavoro degli altri, ma non è capace di istaurare un rapporto umano
  • Leader motivante, è un trascinatore in grado di fungere da collante per il gruppo e infondere coraggio e fiducia nell'impresa.
  • Leader creativo, è utile nei momenti di rinnovamento perché è in grado di creare innovazione, ma non sa incanalare correttamente le energie del gruppo in un assetto stabile.
  • Leader coinvolgente, è tipicamente seduttivo e conquista il gruppo come se fosse un pubblico.

 

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Le personalità non-leader

Dati i compiti primari del leader (dare fiducia, comprensione, comunicazione e ascolto, motivare gli altri, ecc.), secondo Roberto Albanesi, esperto di well being, è possibile stilare anche una classifica di tipologie di personalità che non consentono di diventare un buon leader. Ecco dunque le tipologie di non-leader:

  • lo "svogliato" perché non ha forza e soprattutto una motivazione che perdura nel tempo per guidare un gruppo
  • l' "indeciso" perché non ovviamente non ha la propensione a prendersi la responsabilità di una decisione
  • l' "inibito" perché troppo schiavo delle proprie insicurezze e non vuole esporsi all'esterno.
  • L'eterno "insoddisfatto" perché non sa trasmettere al gruppo la soddisfazione per il lavoro svolto che si trasforma in motivazione futura.

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Immagine | Lewis Clark