La musica, un dono per tutti

Il 21 giugno è il giorno in cui si festeggia la musica e questo meraviglioso modo di comunicare, che ne siate dotati o che, come me, possiate "solo" goderne, ha proprio il dono di essere presente in mille modi utili nella nostra vita.

La musica, un dono per tutti

La festa della musica ha un animo francese: nasce infatti in Francia nel 1982, ma solo dopo 3 anni diventa un appuntamento europeo.

È un appuntamento dal forte valore sociale, perché non si tratta solo di organizzare concerti o manifestazioni di chi la musica la vive per mestiere, ma è un momento per portarla nelle strade e nelle città come professionisti e non.

La musica, quindi, come dono per tutti, non solo bella da ascoltare, ma una sfida per chi deve imparare o semplicemente un modo per esprimersi, quando è più importante la maniera in cui è vissuta piuttosto che il risultato virtuoso. 

La Festa è quindi un momento per assaporare la musica per le sue tante virtù: vediamone insieme qualcuna.

 

La musicoterapia

In psicologia la musica entra come tecnica terapeutica negli anni '90, sebbene si trovino già nel '700 trattati medici sugli effetti benefici della stessa.

La musicoterapia include sia l'ascolto "passivo", sia la produzione di musica da parte di soggetti svantaggiati, e i campi di applicazione sono molto ampi: per quanto riguarda disturbi di forte entità sono stati riscontrati effetti positivi nella riabilitazione neurologica e in quella psichiatrica; si tratta di soggetti autistici, affetti da Alzheimer o psicotici.

In questo caso la musica funge da collettore emotivo con il terapeuta, ma soprattutto come via per esprimere se stessi, quando i normali canali sono compromessi.

La musica si è dimostrata efficace anche in situazioni di disagio e non di patologia: con anziani, bambini problematici o per aiutare donne in gravidanze difficili.

L'uso della musica dipende ovviamente anche dall'indirizzo teorico del terapeuta; gli psicanalisti la usano soprattutto per sostenere la socialità, le scuole psicosomatiche passano dal corpo per arrivare a ritardi e problemi emotivi, ecc.

 

Scopri di più sulla musicoterapia e a chi si rivolge

 

Educazione musicale

La musica entra nelle nostre vite e in quelle dei bambini anche quando si sta bene, per fortuna. L'educazione musicale oggi è stata fortemente rivalutata come strumento di sostegno alla crescita psicofisica.

Non si tratta più di insegnare una tecnica, ovviamente un ambito importante, ma che appartiene alle scuole musicali; in questo caso si tratta di rivalutare la musica come strumento per comunicare ed esprimersi quando le parole non arrivano.

I suoni e le note arrivano al cervello senza passare per la parola e per i bambini e questo è un aspetto facilitante laddove ancora non si riesce a padroneggiare completamente la lingua. Non pensate a ritardi nel linguaggio, ma proprio alla maturazione del bambino che prima dell'adolescenza non ha ancora la capacità di ragionare e parlare ad alti livelli di astrazione, per cui la gioia e la tristezza si incarnano in un sorriso o nel pianto prima che in un'idea - avete mai provato a spiegare a bimbi piccoli perché si piange di gioia? Per loro non ha davvero senso - e allo stesso modo è più facile riprodurli con i suoni.

Su Internet si trovano ogni anno esempi di mille progetti musicali che testimoniano la duttilità della musica: laboratori per le emozioni, per la conoscenza di sé, educazione interculturale e per migliorare l'ascolto.

Allora ogni 21 giugno andiamo in strada a festeggiare le musica!

 

Cosa ci dice la psicologia della musica?