Confronto tra i diversi stili di apprendimento

Cosa sono gli stili di apprendimento? Esistono davvero diversi modi di apprendere o siamo più sensibili ad una certa presentazione delle informazioni? Vediamo cosa ci dice la psicologia e soprattutto come differiscono tra di loro.

Confronto tra i diversi stili di apprendimento

Cosa sono gli stili di apprendimento? Uno stile è una modalità di interazione/processamento/comportamento sufficientemente stabile da essere riconoscibile e riconosciuto in una persona. Lo stile di apprendimento fa riferimento a tutti quei processi (cognitivi, affettivi, ecc) attraverso cui si assimilano le informazioni dall'ambiente.

Secondo la definizione di James Keefe, massimo esperto del tema, gli stili di apprendimento sono: "caratteristici comportamenti cognitivi, affettivi e fisiologici che funzionano come indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscono l'ambiente di apprendimento, interagiscono con esso e vi reagiscono".

 

Le quattro componenti degli stili di apprendimento

In cosa differiscono gli stili di apprendimento da una persona all'altra? Per rispondere a questa domanda occorre prima fare luce sulle componenti che li caratterizzano:

  • stili cognitivi: questi stili fanno riferimento al modo in cui il cervello elabora le informazioni. Ci sono persone analitiche che scompongono e quelli che hanno una visione globale; coloro che sono sistematici e gli intuitivi, ecc.
  • sensi: i sensi sono i canali attraverso cui si raccolgono le informazioni; le persone differiscono per il senso preferito attraverso cui apprendere. C'è chi osserva e ha una memoria fotografica e chi invece ha bisogno di ascoltarsi mentre parla a voce alta.
  • preferenze ambientali: ognuno di noi ha una modalità specifica di relazionarsi con l'ambiente. Questo si riflette sull'apprendimento se pensiamo che ognuno di noi ha delle preferenze su come e quando studiare in termini di orari, luoghi, condizioni climatiche, rumori, ecc
  • personalità: tra i tratti di personalità incide soprattutto il binomio introverso/estroverso perché va ad incidere sulla capacità di lavorare in gruppo o di preferire uno studio/apprendimento individuale.

 

Anche nell’ascolto della musica mettiamo in campo differenti stili cognitivi

 

Il confronto

Conoscere i diversi stili di apprendimento è un elemento importantissimo soprattutto nella didattica.

La scuola, come istituzione, si basa sulla preferenza di uno stile per la programmazione delle attività. In questo modo però sono svantaggiati coloro che per natura hanno uno stile differente. Ecco che gli insegnanti, ancora una volta, possono fare la differenza con una conoscenza dei diversi modi di apprendere.

Gli stili, come detto, sono una combinazione delle componenti sopradescritte, quindi è più semplice descriverli in base alla componente che prevale presentata nelle sue polarità:

  • stile verbale/visivo/cinestesico: come detto, ci sono coloro che apprendono meglio attraverso l'uso della vista (immagini, schemi, ecc) rispetto a chi preferisce la parola. I cinestesici invece sono coloro che hanno bisogno di attivazione e quindi apprendono solo se sono in movimento e scaricano attraverso la tensione muscolare.
  • stili cognitivi: oltre alla coppia analitica/globale ci sono altri stili cognitivi. Deduttivi e induttivi, coloro che usano il pensiero divergente piuttosto che quelli che preferiscono usare sempre le stesse soluzioni; in ultimo si fronteggiano gli impulsivi contro i riflessivi;
  • stili legati all'interazione sociale: come già specificato, la personalità incide soprattutto nella capacità di lavorare con gli altri. Si evidenziano in questo caso i seguenti stili: competitivo/collaborativo, partecipativo/evitante e dipendente/indipendente.

 

Può interessarti anche l'articolo sulla prima forma di apprendimento: il condizionamento classico