La philofobia: quando l'amore fa paura

Quando si pensa all’amore, e alle sofferenze che questo sentimento comporta, si è portati a ritenere che quest’ultime siano causate da storie finite, rapporti di coppia connotati da incomprensioni e tensioni ecc... Eppure, c’è chi soffre perché non è in grado di lasciarsi andare ad uno dei sentimenti più belli che l’essere umano possa provare, che di fronte all’occasione di intraprendere un rapporto con una persona, in preda all’ansia e al panico, fugge. Sono queste alcune delle caratteristiche tipiche delle persone che soffrono di philofobia, ovvero di chi ha paura di amare.

La philofobia: quando l'amore fa paura

Per philofobia si fa riferimento alla paura di innamorarsi o all’ansia generata dall’accorgersi di iniziare a provare un forte sentimento nei confronti di una persona. Il philofobico può arrivare a manifestare veri e propri sintomi di ansia e una paura sconsiderata e irragionevole, che lo spinge a evitare tutte quelle situazioni, o persone, che potrebbero portarlo ad un coinvolgimento sentimentale. In casi estremi, la paura sperimentata può portare a vivere dei veri e propri attacchi di panico, accompagnati da sintomi quali: tachicardia, agitazione, nausea, sudorazione eccessiva e altri sintomi tipici dell’ansia.

La persona che soffre di philofobia, talvolta, pur essendo consapevole dell’infondatezza della propria paura, non riesce a fare a meno di fuggire dalle relazioni, combattuta, da un lato, dal desiderio di lasciarsi andare ai propri sentimenti e a quelli del partner, e spinta, dall’altro, a scappare, per sedare l’ansia e il forte stato di tensione che finiscono col prendere il sopravvento. Capita inoltre che queste persone scelgano deliberatamente di intraprendere storie d’amore difficili e impossibili, stando bene attente a sondare ogni piccolo segnale che faccia loro capire quando è il momento giusto per ritirarsi.

 

Le cause della philofobia

Innamorarsi è senza dubbio un’esperienza che mette in gioco aspetti profondi della nostra personalità. Condividere la propria vita con la persona che si sceglie di amare, infatti, vuol dire mostrare all’altro aspetti intimi del proprio sé, costruire insieme un percorso, riuscendo a “dosare” bene il livello di vicinanza col proprio partner. Il rapporto di coppia rappresenta un delicato gioco di forze, all’interno del quale è necessario, per trovare un equilibrio funzionale, da una parte adattarsi e modificare alcuni comportamenti o atteggiamenti per sentirsi più vicini al partner, e dall’altra riuscire a rimanere se stessi, mantenendo i propri spazi di intimità e autonomi. Chi soffre di philofobia, non è in grado di muoversi in questo continuo gioco e preferisce ritirarsi e isolarsi dal mondo affettivo. Ma per quale motivo queste persone rifuggono dall’amore, lasciando, spesso, totalmente spiazzati i partner?

 

  • Chi cerca di evitare rapporti d’amore profondi e coinvolgenti, può avere avuto, in passato, una cocente delusione, una storia d’amore finita male che, a causa dell’elevato livello di sofferenza che ha comportato, può aver spinto la persona a reagire rinchiudendosi nel proprio mondo. Questo meccanismo di difesa, che permette alla persona di sentirsi protetta, col passare del tempo finisce per tasformarsi in una vera e propria corazza che crea nella persona philofobica la credenza che sia proprio questo atteggiamento di chiusura a renderla immuni dalle pene d’amore.
  • Come evidenziato dalla dott.ssa Anna Chiara Venturini, la paura di amare può essere presente in persone con disturbi depressivi e disturbi ossessivo-compulsivi le quali, in particolare, non sono disposte a “perdere il controllo” e a mostrare le proprie debolezze.

 

Cosa fare per superare la philofobia?

  • Fiducia: se inizi un rapporto con una persona e senti che la paura sta per prendere il sopravvento, prova a parlare apertamente e sinceramente al partner. Condividere timori e ansie può essere d’aiuto per sedarle e per ricevere comprensione dall’altro, il quale in questo modo ti rispetterà, concedendoti il giusto tempo e i gli spazi.
  • Superare il passato affrontandolo: nel caso in cui una storia sia finita male, evita di credere che anche le successive storie debbano necessariamente fare la stessa fine. Ogni storia genera dinamiche differenti, perché differenti sono le persone che si relazionano; per cui evita di anticipare eventi che non sei in grado di prevedere, dal momento che in questo modo toglieresti, in partenza, un elemento fondamentale in ogni relazione: la spontaneità. Piuttosto, se un partner vi ha deluso e avete sofferto, è importante fare i conti con tale sofferenza, anziché tentare di erigere barriere emotive che non fanno altro che rendere la paura ancora più forte.

Nel caso in cui, il disagio generato dalla paura di amare (philofobia), sia pressante e prenda il sopravvento, sarebbe consigliabile ricercare il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta, al fine di trovare, all’interno di un contesto d’ascolto adeguato, uno spazio utile a superare la paura e la sofferenza.